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Premi Letterari

Premio Strega Poesia 2023: il vincitore

6 Ottobre 2023Updated:1 Dicembre 2023Nessun commento6 Mins Read
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Premio Strega Poesia 2023: il vincitore

Il 5 ottobre è stato assegnato il Premio Strega Poesia 2023, il vincitore della prima edizione del premio è Vivian Lamarque, scelta dagli Amici della poesia, un gruppo di circa cento appassionati di cultura poetica, tra cui rientrano anche gli esperti di letteratura italiana all’estero.

“Se è vero che la poesia è un continuo approssimarsi a qualcosa che non sappiamo, Vivian Lamarque compie la sua approssimazione in libri di lievissima crudeltà come quest’ultimo, L’amore da vecchia. Con una grazia senza pietà, l’autrice trattiene il timbro cristallino dell’infanzia, arriva a mettere nero su bianco la rasserenante uguaglianza fra persona e persona.

continua a leggere ...
L’io poetico esposto da Lamarque desidera infatti essere un io collettivo, senza dichiarazioni gigantesche, scrivendo anzi di minime cose, trattando gli astri come cose comuni, avvicinando a sé la grandezza del cosmo per renderla abitabile, confidenziale, come sono elementari le cose reali. Ammesso che ne abbiano uno, compito dei poeti è soprattutto quello di segnalare il limite delle parole, costruire un erbario vivente di parole alle quali la terra del proprio pensiero e, soprattutto, della propria esperienza, dia nuova linfa. Parole che verdeggiano e rivivono dunque sulla pagina come verdeggiano e rivivono le piccole piante raccolte in luoghi strani come la tomba di Emily Dickinson. Certo, abbiamo paura del tempo che ci lascia morire, ma intanto possiamo far rivivere quello che mai è veramente morto, le parole comuni insieme all’erba, perché i poeti rubano senso e parole ai propri stessi sogni. Infine, Lamarque descrive la poesia come desiderio di mettere ordine alfabetico nel caos della vita, svelando così uno dei segreti emotivi della metrica, la necessità di sistemare in schemi sillabici il vivo e vitale disordine cosmico. Così, in una pirotecnica mischia di diminutivi, invenzioni, latinismi e rime interne, Lamarque mostra le cose come sono, con una nudità nella quale si specchiano i nostri segreti e le parole vivono, mosse dal vento leggero di un’invincibile, quasi mai disperata, vitalità”

La vincitrice del Premio Strega 2023

Vivian Lamarque con L’amore da vecchia (Mondadori, voti 33)

In questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un’opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l’autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all’apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all’incanto e agli spunti più vari dell’immaginazione.

Confondere i nomi degli amanti.

Confondere i bei nomi
degli amanti? Pronunciarli al momento
giusto con il nome sbagliato?
Chiedo perdono all’Olmo
quando lo chiamo Faggio
e al Frassino quando lo chiamo
Acacia, quanto si offese il Carpino
quando non lo riconobbi
a voltarsi di là umiliato l’aiutò il vento.
Mi perdoni il Larice che l’ho chiamato Abete
e l’Abete che l’ho chiamato
Pino, alle conifere tutte chiedo scusa

e perdono chiedo ai fidanzati.

Tutti dimenticati?
No, i loro nomi ho ancora dentro bene
incisi, ma come per nebbia
confondo un poco rami e mani, colore
delle foglie e dei capelli.

Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull’idea dell’amore «inventato», propone narrazioni, in un’ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà animale e vegetale, o la città con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le è consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell’esperienza.

Ma è ben presente, in “L’amore da vecchia”, un generale senso di provvisorietà del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero». E a tutto questo si aggiunge, nell’età dell’inverno, di cui l’autrice sente il progredire, l’attenzione al presente, con le sue nuove, impreviste minacce. Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza. ACQUISTA

Vivian Lamarque è nata il 19 aprile 1946 a Tesero, una località nella provincia di Trento. Di discendenza valdese, il suo nonno Ernesto Comba, un pastore, è noto per aver scritto un’importante opera intitolata “Storia dei Valdesi”, pubblicata nel 1935. La sua infanzia è stata segnata dal fatto di essere stata data in adozione, all’età di nove mesi, a una famiglia cattolica milanese a causa della sua condizione di illegittimità.

A soli quattro anni, ha subito la perdita del suo giovane padre adottivo, un vigile del fuoco. A dieci anni, ha scoperto di avere due madri e ha iniziato a scrivere le sue prime poesie. Attualmente, risiede a Milano, dove è madre di una figlia e ha due nipoti. “Lamarque” è il suo cognome da sposata.

Durante la sua carriera, ha insegnato italiano agli stranieri e materie letterarie in licei privati. Inoltre, ha svolto traduzioni di opere di autori come La Fontaine, Valéry, Prévert e Baudelaire. Dal 1992, ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera. Gran parte delle sue creazioni poetiche è stata raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002.

Gli altri finalisti del Premio Strega Poesia

Umberto Fiori con Autoritratto automatico (Garzanti, voti 24). ACQUISTA

il gioco rischia di cambiare aspetto.
Tu che non sei il soggetto di questo crollo,
tu che non hai collo né capelli,
né età, segui tranquillo
il cammino delle immagini

 

Silvia Brè con  Le campane (Einaudi, voti 17). ACQUISTA

È l’origine
Noi ci industriamo, ma siamo senza voce
verso lei,
senza più armi
come le stelle contro il loro buio
in pace
dentro una differenza che uguaglia
la parte per il nulla.

 

Stefano Simoncelli con Sotto falso nome (Pequod, voti 14). ACQUISTA

Dicono che me la sto cavando
e può darsi sia vero,
leggo scrivo e ogni tanto guardo la tua fotografia
l’unica che ho conservato
l’accarezzavo con la punta del dito mentre sorridi
e sorridi benissimo
come le volte che ti raccontavo qualcosa di divertente
o una sciocchezza
se ti vedevo triste o malinconica o con il muso lungo
(…)
Non me la sto cavando, affondo ogni giorno un poco
invecchio, stravedo (…)
se mi sembra di sentire appena un respiro alle spalle, (…)
è a te che penso

Christian Sinicco con Ballate di Lagosta (Donzelli, voti 10). ACQUISTA

spariti nelle onde così tanti corpi
sciame di stelle e nuvole, i pesci sul fondo
che erano sulla mia bocca chiusa dall’acqua,
che erano il frutteto della terra, voci senza suono
ingrossate dalla corrente, braccia, gambe legate le une alle altre
come filamenti

Trovate in dettaglio libri dei finalisti nel seguente link:

Premio Strega Poesia: la cinquina finalista

Premio Strega Poesia: la cinquina finalista

Premi Letterari Premio strega Poesia
Ketty
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Faccio i conti con la mia insaziabile voglia di conoscenza, mi piace condividere con gli altri le cose che imparo e confrontarmi, questo blog tenta di raccogliere i pezzi confusi di me.

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E’ tempo di …

… rinascita, clima dolce, mandorli in fiore, luce forte, canti di uccelli, colori, prati fioriti, bambini che giocano in cortile, profumi, aria aperta, carezze di sole, di amori ed innamoramenti…

I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. (Khalil Gibran)

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