Gli avversari è la prima raccolta di novelle di John Grisham, pubblicato il 21 giugno 2022, da Mondadori, tradotto da Luca Fusari e Sara Prencipe. Un ex avvocato in fuga, un condannato a morte a un passo dalla fine e due fratelli rivali eredi di un famoso studio legale sono i protagonisti di tre storie.
In Ritorno a casa, l’avvocato Jake Brigance – già protagonista de Il momento di uccidere, L’ombra del sicomoro e Il tempo della clemenza – viene contattato da un vecchio amico, Mack Stafford, ex collega a Clanton, che chiede il suo aiuto. Tre anni prima Mack è fuggito dalla Ford County senza lasciare tracce con i soldi dei suoi clienti dopo aver dichiarato fallimento e divorziato dalla moglie, abbandonando le sue due figlie. Ora desidera ritornare a casa, ma le cose non vanno come aveva previsto.
“Il lunedì, il posto più pericoloso del centro di Clanton era indubbiamente lo studio legale di Harry Rex Vonner. Forte della meritata reputazione di avvocato divorzista più feroce della contea, attraeva clienti pronti a contendersi fino all’ultimo i beni di famiglia. Il lunedì era un giorno imprevedibile per svariati motivi: le bizze del sabato sera, un weekend con troppo tempo libero per litigare di questo e di quello, l’ennesimo pranzo domenicale esplosivo con i parenti acquisiti.”
In Luna di fragola, Cody Wallace, un condannato a morte di soli ventinove anni, di cui quattordici passati nel braccio della morte, è in attesa della sua esecuzione. Mancano soltanto tre ore, il suo avvocato non può salvarlo e la richiesta di clemenza non viene accolta dal governatore. Mentre il tempo sta per scadere Cody riceve una visita inaspettata ed esprime un ultimo, straziante desiderio.
“«Direttore, sono qui da quattordici anni, due mesi e ventiquattro giorni e, a parte il mio avvocato, nessuno è mai venuto a trovarmi. Non ho una madre né un padre, e non ho fratelli, cugini, parenti. Neanche amici, né qui né fuori. Chi diavolo le pare che inviterei alla mia esecuzione?»”
Gli avversari sono i due fratelli Kirk e Rusty Malloy, avvocati di successo che hanno ereditato un importante e prosperoso studio legale fondato dal padre, da tempo in prigione per aver ucciso la moglie. Kirk e Rusty si detestano e si parlano solo quando è strettamente necessario e, pur condividendo l’ufficio, fanno di tutto per evitarsi. Gli affari iniziano ad andare male e tutto il peso ricade su Diantha Bradshaw, l’unica persona di cui i due soci si fidano. Diantha deve decidere se salvarli o, per la prima volta nella sua carriera, salvare se stessa.
“In ascensore Kirk si aggiustò la cravatta di seta e si raddrizzò il colletto. L’abbigliamento era l’ennesimo motivo di attrito tra i due fratelli. Bolton, finché c’era stato, aveva sempre imposto le sue proverbiali regole ferree: giacca e cravatta obbligatorie, in tribunale era tassativo il completo, le donne dovevano essere sempre sobrie anche se lui aveva un debole per le gonne corte.”
Incipit di “Gli avversari”
RITORNO A CASA
1
Era uno di quei freddi, cupi e ventosi lunedì pomeriggio di febbraio in cui la terra era avvolta dal buio e la depressione stagionale dilagava. Non c’erano udienze in programma. Il telefono non squillava. I piccoli criminali e altri potenziali clienti erano occupati altrove, e non avevano intenzione di ingaggiare un avvocato. Se arrivavano chiamate, era più probabile che fossero di uomini o donne sconvolti per aver speso troppo durante le vacanze e in cerca di consigli su come comportarsi ora che la carta di credito era in rosso. Quelli venivano rapidamente spediti alla porta successiva, o dal lato opposto della piazza, o da qualunque altra parte.
Jake era alla sua scrivania al piano di sopra, intento a smaltire con scarsi risultati la pila di scartoffie che aveva trascurato per settimane, se non mesi. In assenza di processi o udienze in programma, avrebbe dovuto essere un buon momento per mettersi in pari con le pratiche ammuffite dei casi a cui ogni avvocato per qualche motivo diceva di sì e che dopo un anno rimpiangeva di aver accettato. Il lato positivo di avere uno studio legale in una piccola città, soprattutto nella tua città natale, era che tutti ti conoscevano. Era importante essere stimati e benvoluti, con una buona reputazione. Quando i tuoi vicini si mettevano nei guai, chiamavano te. Il lato negativo erano i casi, sempre banali e raramente proficui. Ma non si poteva dire di no. I pettegolezzi erano feroci e implacabili, e un avvocato che voltava le spalle ai suoi amici non durava a lungo.
A interrompere queste riflessioni avvilite fu Alicia, la sua attuale segretaria part-time, che lo chiamò all’interfono. «Jake, c’è una coppia che vuole parlare con te.»
Una coppia. Un marito e una moglie pentiti. Un altro divorzio che non gli avrebbe reso niente. Guardò l’agenda, anche se sapeva già di non avere impegni.…
LUNA DI FRAGOLA
1
Dovette intervenire la procura federale perché Cody ottenesse gli scaffali per la sua collezione di quasi duemila tascabili. Coprivano tre pareti della sua cella di due metri e mezzo per tre, ed erano disposti in ordine pressoché perfetto in base al cognome dell’autore. Li aveva letti e riletti, e sapeva trovarli all’istante. Erano quasi tutti romanzi. Non era particolarmente interessato alle scienze, alla storia e alla religione, argomenti che trovava noiosi. I romanzi lo trasportavano in altri mondi, altri luoghi, e lui trascorreva quasi tutte le ventitré ore di isolamento quotidiane col naso tra le pagine.
Si trattava esclusivamente di edizioni tascabili solo perché molto tempo prima i saggi dirigenti della prigione avevano stabilito che la copertina rigida poteva essere usata come arma, almeno tra detenuti. I database sui reati negli Stati Uniti non avevano ancora registrato un singolo caso di vittima barbaramente uccisa da un libro con copertina rigida, ma fuori la vita andava così. Nel braccio della morte qualsiasi cosa era considerata potenzialmente pericolosa. Peraltro, i libri usati erano un dono di una pensionata che di certo non poteva permettersi di comprare e spedire volumi più pesanti. E c’era sempre la questione dello spazio sugli scaffali. La collezione adesso aveva dodici anni, e tutto indicava che stesse per finire. Se Cody avesse schivato l’ultima pallottola, e sembrava proprio di no, ben presto la sua cella sarebbe stata sommersa dai libri. Trasferirlo in una più grande era fuori discussione: misuravano tutte due metri e mezzo per tre.
In un angolo c’erano un lavandino d’acciaio inossidabile e un water, sormontati da una piccola tivù a colori attaccata alla parete. C’erano libri ammucchiati accanto al water e sopra il televisore, un Motorola, dono di un ente di beneficenza in Belgio. Quand’era arrivato, quasi dieci anni prima, Cody era scoppiato in lacrime e aveva pianto per ore, sopraffatto dalla sua fortuna. Lui e gli altri detenuti abbastanza fortunati da avere un televisore avevano il permesso di guardare quello che volevano sui tre canali nazionali dalle otto del mattino alle dieci di sera, una regola arbitraria imposta senza tante spiegazioni dai saggi.…
GLI AVVERSARI
1
Malloy & Malloy era uno studio legale a gestione familiare da tre generazioni, e sembrava godere ancora di un discreto successo nonostante il grave scandalo da cui era stato travolto non molto tempo prima. Da quarantuno anni i Malloy lavoravano all’incrocio tra la Pine e la Decima, nel centro di St Louis, in una bella palazzina Art Déco che un membro della dinastia si era tenuto per sé dopo un pignoramento.
Oltre la soglia, però, le cose non andavano bene. Il patriarca Bolton Malloy era in prigione da cinque anni, reo confesso dell’assassinio di sua moglie, una donna estremamente sgradevole che nessuno sembrava rimpiangere, e il fatto che uno degli avvocati più in vista della città fosse stato sbattuto dentro e radiato dall’ordine non si poteva definire altro che uno scandalo. Gli avevano dato dieci anni, ma stava già complottando per uscire in anticipo.
Adesso a dirigere lo studio – verso il fallimento – ci pensavano i suoi figli. Erano gli unici due soci, perfettamente alla pari quanto a potere decisionale, autorità e stipendio, ma non si sopportavano e si parlavano soltanto se era strettamente necessario. Rusty, più vecchio di diciassette mesi, si dava arie da avvocato coriaceo e combattivo. Adorava i dibattimenti in aula e sognava vittorie grandi e clamorose, che avrebbero attratto sempre più clienti e non poca pubblicità. Kirk, il più tranquillo, preferiva non correre rischi e rimanere in ufficio a chiedere onorari sostanziosi per occuparsi di eredità e fisco.
Rusty era un tifoso sfegatato dei Cardinals e andava a vederli almeno cinquanta volte all’anno. D’inverno non si perdeva un incontro di hockey dei Blues. A Kirk lo sport non piaceva: preferiva il teatro, l’opera, persino il balletto.
Rusty adorava le bionde e ne aveva sposate tre. Soltanto la seconda gli aveva dato un’erede, la sua unica figlia. Kirk stava ancora con la prima moglie, una bella mora, ma il loro matrimonio era appeso a un filo. Avevano tre figli adolescenti, cresciuti come si deve ma ognuno alle prese con la sua versione della ribellione giovanile.
Bolton e la defunta moglie erano devoti cattolici, e Kirk andava ancora a messa ogni domenica. Rusty aveva perso fiducia nella chiesa dopo gli scandali sessuali, e se sentiva parlare bene del papa cominciava a ringhiare. Diceva di essere diventato protestante, ma non praticava.
I due fratelli, fieri delle loro origini irlandesi, da ragazzi avevano sognato di studiare alla Notre Dame di South Bend. Rusty, grazie al vantaggio dell’età, ci si era candidato per primo. In quel periodo, poco meno che ventenni, i due erano talmente gelosi l’uno dell’altro che in segreto Kirk sperava che Rusty fosse scartato. Invece fu ammesso, e Kirk per surclassare l’avversario decise di entrare a ogni costo in un’università della Ivy League. Lo misero in lista d’attesa alla Dartmouth, dove entrò per un soffio.