Questa poesia, intitolata Nuvole di paura, nasce come un tributo alla tragedia che colpì Giampilieri nel 2009, quando una devastante alluvione portò morte e distruzione nel piccolo borgo siciliano.
Il contrasto tra la serenità apparente e la devastazione improvvisa riflette la fragilità umana davanti a eventi imprevedibili. E’ un grido di dolore, ma anche una riflessione sul rapporto delicato e spesso drammatico tra l’uomo e l’ambiente.
Nuvole di paura
Nuvole si rincorrono
nei venti svaniti,
si fondono in un grigio tetto.
Nuvole accompagnate
dal suono della paura,
squarciate da lampi di morte.
Nuvole si sciolgono
in pioggia assassina.
L’acqua sciacqua
l’illusione del controllo.
La terra precipita
sul progresso creduto.
Il fango avvolge
l’innocente che piange.
Un tempo amici.
Il cielo impassibile guarda
la terra che soffre.
Galatea K. V.
Giampilieri 1 ottobre 2009