Atlas. La storia di Pa’ Salt è l’ultimo capitolo della serie di romanzi “Le sette sorelle” scritto da Lucinda Riley e Harry Whittaker, pubblicato in Italia l’11 maggio 2023, da Giunti e tradotto da Leonardo Taiuti.
Sette stelle, sette sorelle, sette libri per sette storie, che trovano la conclusione in questo ottavo e ultimo capitolo, attraversando una vita di amore e perdita, confini e oceani.
“Qualunque cosa fossi destinato a essere o a fare nel mondo, mi ripromettevo di metterci sempre tutto me stesso.”
Trama del libro “Atlas. La storia di Pa’ Salt”
Nizza, 2008. Dopo averla inseguita per tutto il mondo, le ragazze D’Aplièse hanno finalmente trovato la sorella perduta, e ora che sono finalmente insieme si sono riunite per la prima volta a bordo del Titan, lo yacht di famiglia, sono pronte a salpare per commemorare la morte di Pa’ Salt.
Con sorpresa di tutti, è la sorella scomparsa , Merope, a cui Pa Salt ha scelto di affidare l’indizio del proprio passato. Merry arriva portando con sé il prezioso diario del padre e così, nelle lunghe ore di navigazione per raggiungere il Mar Egeo, le sorelle, circondate dai loro cari, potranno finalmente scoprire la verità sull’uomo che le ha accolte e cresciute.
“Spesso dopo gli incubi non riuscivo più a riprendere sonno. Non ero neanche certo che “incubi” fosse la parola più giusta per descrivere quegli episodi. In genere era la mia mente crudele che mi faceva rivivere certi eventi che mi erano capitati veramente.”
Ma per ogni verità rivelata, emerge un’altra domanda. Le sorelle devono affrontare l’idea che il loro adorato padre fosse qualcuno che conoscevano a malapena. E ancora più scioccante: che questi segreti a lungo sepolti potrebbero ancora avere conseguenze per loro oggi.
Parigi, 1928. La famiglia Landowski trova un bambino di sette anni svenuto nel proprio giardino. A un passo dalla morte, viene salvato e accolto come se fosse uno dei loro figli. Nonostante sia un ragazzo gentile, precoce e talentuoso, pur di non spiegare da che cosa sta fuggendo si chiude in un ostinato mutismo.
“Era passato più di un anno dal momento in cui avevo lasciato la casa che conoscevo da quando avevo memoria. In quel periodo ero ricorso alla voce solo quando era stato assolutamente necessario.”
Mentre diventa un giovane uomo, si innamora, prende lezioni al prestigioso Conservatorio di Parigi e sembra quasi poter dimenticare i terrori del suo passato, o la promessa che ha giurato di mantenere. Ma in tutta Europa sta sorgendo un male e la sicurezza di nessuno è certa, questa nuova minaccia lo costringe a partire: non potrà mai essere al sicuro, non finché il suo migliore amico non avrà compiuto la sua vendetta.
Chi è questo misterioso uomo ricco che ha deciso di raccogliere bambine da tutto il mondo e prendersi cura di loro? Qual era il suo vero nome, da dove viene e chi è Kreeg Eszu? Perché è stato sepolto in mare così misteriosamente?
“Ma c’era un pensiero che mi assillava. Per quanto detestassi ammetterlo, il motivo che mi aveva spinto a scrivere quella lettera di ringraziamento ai Landowski era un altro: sapevo di dover continuare il mio viaggio, ma non ero pronto a rinunciare alla sensazione più straordinaria di tutte: la sicurezza.”
Recensione
Lucinda Riley ha intrecciato storie complesse e intricate nei primi sette libri, purtroppo è deceduta nel 2021 prima di poter completare questa saga. Tuttavia, ha condiviso i segreti della serie con suo figlio, Harry Whittaker, che ha portato a termine la scrittura di questo libro conclusivo. Nel suo contributo introduttivo, Harry stesso racconta di come sia stato il piano di riserva nel caso si verificasse ciò che non avrebbe mai dovuto accadere. Egli ha accettato la sfida con grande consapevolezza, considerando questo lavoro come un privilegio e un tributo alla madre.
Credo che Harry Whittaker abbia fatto un lavoro straordinario riuscendo a mantenere lo stile di scrittura della madre, forse ha anche aumentato il lato romantico e magico della serie.
Chi ha letto la serie avrà fatto molte ipotesi su l’identità di Pa salt e adesso finalmente incontriamo questo enigmatico personaggio e scopriamo la sua storia, ritrovando anche tutte le sette sorelle e gli altri personaggi della saga, come l’avvocato e la governante. Si scopre finalmente perché un uomo di mezza età ricco e riservato è andato in giro per il mondo raccogliendo bellissime bambine orfane e portandole nel suo castello solitario in Svizzera, una situazione decisamente strana.
Il libro segue lo stile dei precedenti e si divide in due sequenze temporali che si alternano: una parte racconta la storia di Pa’ salt attraverso il suo diario che inizia nel 1918 e l’altra segue il raduno, nel 2008, delle sorelle, insieme ad amici e parenti, a bordo dello yacht di famiglia per onorare il padre e scoprire insieme al lettore la sua storia.
Concludere una serie così complessa, con trame intricate, non era facile, quando ho iniziato questo libro avevo un ricordo confuso delle storie precedenti, mi sono resa conto di quanto la mia memoria sia inaffidabile, quindi ho dovuto in qualche modo riprendere i dettagli delle precedenti storie, quando ho fatto le recensioni degli altri libri ho scritto che sarebbe meglio leggerli non di seguito perché potrebbero stancare visto le dinamiche simili, ma adesso non so più se sia una buona strategia e preferire una lettura in sequenza, senza lasciare passare troppo tra un libro e l’altro. Forse avrebbero fatto bene ad includere delle indicazioni su ogni sorella per aiutare il lettore.
Non posso certo inserire questo libro e tutta la serie, tra i capolavori, anche se l’idea generale è davvero buona. Mi aspettavo qualche evoluzione dei personaggi precedenti e una caratterizzazione migliore degli stessi. Ho trovato molta forzatura nel far combaciare tutto, soprattutto nella linea temporale nel presente. E poi anche qualche forzatura ripensando agli anni di Pa’Salt e dell’altro protagonista.
“Nell’inverno del 1923 la situazione era terribile. Atlas aveva cinque anni e Kreeg nove”
“Ho ottantanove anni. Anche se volessi non ce la farei a scappare”
Ho cercato in questa recensione di non svelare eccessivamente il contenuto del romanzo, per il rispetto di coloro che non hanno ancora letto la serie. Questa saga è stata un’impresa ambiziosa e si presta moltissimo per un adattamento televisivo, spero che qualcuno produca una serie tv.
Il finale è chiuso, non lascia niente in sospeso, ogni mistero è svelato. Una lettura imperdibile per chi ha seguito l’intera serie.
Il mito di Atlante
Atlante è un personaggio della mitologia greca, figlio del titano Giapeto, ebbe per madre l’oceanina Climene oppure l’oceanina Asia, sposò Pleione e con lei generò le Pleiadi, le Iadi, e Iante. A volte viene citato anche come padre delle Esperidi, nonché di Calipso, Mera e Dione.
Atlante era re della Mauretania, era considerato il primo ad aver studiato la scienza dell’astronomia, fu il primo a rappresentare il mondo per mezzo di una sfera e per questo motivo si diceva che portasse il cielo sulle spalle. Si narra che Atlante fu costretto a tenere sulle spalle l’intera volta celeste per volere di Zeus, che decise di punirlo perché durante la Titanomachia si era alleato con Crono quando guidò i titani contro gli dèi dell’Olimpo.
Atlante riuscì a convincere Eracle a sostituirlo temporaneamente nella sua punizione offrendosi di raccogliere i pomi d’oro dall’albero del giardino delle Esperidi al suo posto. Ottenuto lo scambio però Eracle riuscì a convincerlo di tenere momentaneamente la volta per potersi mettere qualcosa sotto le ginocchia. e quando Atlante sollevò la volta del cielo dalle spalle di Eracle, questi raccolse le tre mele lasciate a terra e se ne andò.
Secondo una tradizione il titano fu pietrificato da Perseo, che gli mostrò la testa di Medusa per punirlo di non averlo ospitato; così Atlante si trasformò nell’omonima catena montuosa che si trova nel nord dell’Africa.
“Cerca le Sette Sorelle delle Pleiadi, figlio mio. Saranno sempre lassù da qualche parte, a tenerti d’occhio e proteggerti quando io non ci sarò più…
Conoscevo a menadito tutte le loro storie. Quando ero molto più piccolo ascoltavo a bocca aperta mio padre che me le raccontava. Sapevo che non facevano parte soltanto della mitologia greca, ma anche di altre leggende in tutto il mondo e nella mia testa erano vere: sette donne che dall’alto badavano a me. Ad altri bambini dicevano che c’erano gli angeli pronti ad avvolgerli con le loro ali, per me invece Maia, Alcyone, Asterope, Celaeno, Taygete, Electra e Merope erano come delle mamme. Mi sentivo molto fortunato ad averne sette, perché anche se capitavano notti in cui una di loro non brillava, le altre splendevano comunque. Ognuna aveva diverse qualità, una forza particolare. A volte pensavo che combinandole tutte insieme sarebbe venuta fuori la donna perfetta, come la Santa Madre. E anche se ormai ero cresciuto (o quantomeno dovevo comportarmi come se lo fossi), la fantasia di immaginare quelle sorelle come esseri reali che venivano a salvarmi nel momento del bisogno non era svanita, perché io stesso non lo permettevo.”
Incipit del libro “Atlas. La storia di Pa’ Salt”
Prologo
Tobol’sk, Siberia
1925Per affrontare il vento pungente che sollevava un turbine di vento dinanzi a loro, i due bambini si strinsero intorno al viso il cappotto di pelliccia ormai logoro.
«Dài!» gridò il più grande. Malgrado avesse compiuto da poco undici anni aveva già una voce burbera che tendeva al rauco. «Basta così. Torniamo a casa.»
Il più piccolo, che aveva solo sette anni, prese tra le braccia il mucchietto di legna da ardere che avevano raccolto e corse dietro all’altro, che si stava allontanando.
Quando erano quasi a metà strada i due bambini si accorsero di un esile pigolio che proveniva dagli alberi. Il più grande si fermò ad ascoltare.
«Hai sentito?» chiese.
«Sì» rispose l’altro. Gli facevano male le braccia per il peso della legna, e sebbene si fossero fermati solo un attimo, cominciò a tremare di freddo. «Possiamo andare a casa, per favore? Sono stanco.»
«Non piagnucolare» sbottò il più grande. «Vado a controllare.» Si avvicinò ai piedi di una betulla lì vicino e si mise in ginocchio. Con riluttanza il piccolo gli andò dietro.
Dinanzi a loro videro un passero non più grande di un rublo che si dibatteva indifeso sul terreno duro.
«È caduto dal nido» disse sospirando il bambino più grande. «Oppure, forse… ascolta.» I due rimasero immobili nella neve finché non si udì un richiamo acuto provenire dall’alto. «Ah! Questo è un cuculo.»
«L’uccello dell’orologio?»
«Proprio lui. Ma non sono creature amichevoli. Il cuculo depone le uova nei nidi di altri uccelli. E poi, quando si schiudono, i piccoli spingono giù gli altri uccellini.» Tirò su col naso e aggiunse: «Ecco cos’è successo».
«Oh, no.» Il bambino più piccolo si chinò e con le dita minute accarezzò delicatamente la testa dell’uccello. «Va tutto bene, amico, ora ci siamo noi.» Poi alzò lo sguardo verso il più grande. «Forse se ci arrampichiamo sull’albero possiamo rimetterlo dentro.» E tentò di individuare il nido. «Deve essere molto in alto.» All’improvviso si sentì uno scricchiolio disgustoso provenire dal basso. Il più piccolo guardò a terra e vide che l’altro aveva schiacciato il pulcino con lo scarpone.
«Che cosa hai fatto?» gridò orripilato.
«La madre non lo avrebbe accettato. Meglio ammazzarlo subito.»
«Ma… questo non puoi saperlo.» Gli occhi marroni del bambino si riempirono di lacrime. «Potevamo provarci.»
Il più grande alzò una mano per troncare la discussione sul nascere. «È inutile provare, quando si è destinati al fallimento. È semplicemente una perdita di tempo.» E si avviò giù per la collina. «Forza. Torniamo a casa.»
Il bambino più piccolo si chinò a guardare per l’ultima volta l’uccellino senza vita. «Perdona mio fratello» disse tra i singhiozzi. «Sta soffrendo. Non intendeva farlo.»Il diario di Atlas
1928-19291
Boulogne-Billancourt
Parigi, FranciaIl diario era un regalo di Monsieur Paul Landowski e consorte. Dicevano che, visto che non parlavo ma sapevano che potevo scrivere, sarebbe stata una buona idea provare a prendere nota dei miei pensieri. All’inizio credevano che fossi semplicemente stupido, che avessi il cervello andato a male, cosa che in un certo senso era vera. O più precisamente forse l’avevo solo esaurito, visto che avevo vissuto affidandomi a lui per un sacco di tempo. Era stanchissimo, come me.
Avevano scoperto che se non altro un po’ di senno mi rimaneva perché una volta mi avevano chiesto di scrivere. Per cominciare volevano che scrivessi il mio nome, la mia età e da dove venivo, ma io tanto tempo prima avevo imparato che mettere nero su bianco informazioni del genere poteva farti finire nei guai, e di guai non volevo più nemmeno sentir parlare. Perciò mi ero seduto al tavolo in cucina e avevo trascritto parte di una poesia che mi aveva insegnato papà. Ovviamente era una poesia che non rischiava di rivelare dove mi trovassi prima di finire sotto una siepe nel loro giardino. Né era una delle mie preferite. Eppure trovavo quelle parole adatte al mio umore, ed erano sufficienti a mostrare a quella coppia gentile – che il destino mi aveva messo sul cammino mentre la morte bussava alla mia porta – che sapevo comunicare. Quindi avevo scritto:Tramontata
è la luna
e le Pleiadi
a mezzo della notte;anche giovinezza
già dilegua, e ora restonel letto in solitudine.
L’avevo scritta in francese, inglese e tedesco, anche se nessuna delle tre era la lingua che usavo da quando ero diventato abbastanza grande per parlare (cosa che naturalmente sapevo fare, ma era come le parole messe nero su bianco: quello che viene detto, specialmente nella fretta, può essere utilizzato come merce di scambio). Ammetto che mi era piaciuto lo sguardo sorpreso che avevo visto negli occhi di Madame Landowski mentre leggeva quello che avevo scritto, anche se non la aiutava certo a capire chi fossi o da che parte di mondo venissi.
La serie delle Sette sorelle è composta da
Le sette sorelle (The Seven Sisters) (2014)
Ally nella tempesta (The Storm Sister) (2015)
La ragazza nell’ombra (The Shadow Sister) (2016)
La ragazza delle perle (The Pearl Sister) (2017)
La ragazza della Luna (The Moon Sister) (2018)
La ragazza del Sole (The Sun Sister) (2019)
La sorella perduta (Missing Sister) (2021)
Atlas. La storia di Pa’ Salt (The Story of Pa Salt) (2023)