Close Menu
  • Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Facebook X (Twitter) Instagram
Ultimi Articoli
  • IL NONNO GLI DISSE: “SE LO RACCONTI MI ARRESTANO” Carlo Gallo al Cortile Teatro Festival
  • Classifica libri – 11 Agosto 2025
  • Davide Cardone – Brutte persone (Recensione)
  • Classifica libri – 4 Agosto 2025
  • Ventaglio
  • Classifica libri – 28 Luglio 2025
  • Premio Bancarella 2025: il vincitore e tanto altro
  • Classifica libri – 21 Luglio 2025
Facebook X (Twitter) Instagram Pinterest
Pausa CaffèPausa Caffè
  • Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Pausa CaffèPausa Caffè
SEI QUI: Home » Libro Caffè » Autori Libri » Deaver Jeffery » Jeffery Deaver – Il valzer dell’impiccato
Deaver Jeffery

Jeffery Deaver – Il valzer dell’impiccato

28 Giugno 2017Nessun commento6 Mins Read
Share Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Reddit Telegram Email
13 Il valzer dell'impiccato 450
Jeffery Deaver – Il valzer dell’impiccato

Il valzer dell’impiccato è un romanzo thriller scritto da Jeffery Deaver, pubblicato nel 2017, un nuovo caso per criminologo Lincoln Rhyme e l’agente Amelia Sachs, con il quale mostra tutto l’affetto che nutre per i lettori italiani e per il nostro Paese.

“Alla memoria del mio amico Giorgio Faletti. Manchi al mondo”

Un nuovo serial killer, il Compositore.
Uno scenario inedito, Napoli.
Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un’automobile. Unica testimone una bambina, unico indizio un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali. Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c’è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia. La caccia all’uomo ha inizio, una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile.

“Lo stile era rococò, o così credeva si chiamasse. Carta da parati oro e rossa; velluto screziato; elaborati armadi dalle ante in vetro contenenti ceramiche, creazioni artigianali in oro, argento e avorio, oltre a calamai, ventagli e portachiavi. Alle pareti c’erano dipinti del Vesuvio. Alcuni lo ritraevano in eruzione, altri no. Era possibile che l’artista li avesse realizzati proprio lì: a est e a sud, la visuale spaziava sulla sua cupa piramide marrone scuro.”

A parte qualche eccezione il libro sembra avere deluso i suoi fans, che hanno trovato una scrittura stanca, colpi di scena scontati e troppi luoghi comuni sugli italiani. Non sara uno dei suoi migliori libri, ma io un’altra avventura di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs non la perdo.

CAPITOLO 1

«Mamma.»
«Un minuto.»
Procedevano spedite lungo la strada tranquilla dell’Upper East Side, il sole basso in quella fresca mattina autunnale. Foglie rosse e gialle tracciavano spirali cadendo dai rami sparuti.
Madre e figlia, gravata dalla zavorra che adesso i bambini si portano a scuola.
Ai miei tempi…
Claire mandava messaggi come una forsennata. La domestica – chi l’avrebbe detto? – si era ammalata. No, forse si era ammalata, il giorno della cena! La cena. E Alan doveva lavorare fino a tardi. Forse.
Come se avesse potuto contare su di lui, a ogni modo.
Din.
La risposta dell’amica: SCUSA, CARMELLA IMPEGNATA STSERA.
Gesù. Un’emoji in lacrime accompagnava il messaggio. Perché non digitare la stramaledetta A in «stasera»? Quanto si risparmiava, un prezioso millisecondo? Troppa fatica mettere il verbo essere?
«Ma, mamma…» Il tono cantilenante di una bambina di nove anni.
«Un minuto, Morgynn. Te l’ho già detto.» La voce di Claire era benevolmente neutra. Neanche un po’ arrabbiata, né irritata o stizzita. Pensò alle sessioni settimanali: seduta sulla sedia, non distesa sul divano – il bravo dottore non aveva neanche un divano nel suo ufficio –, Claire attaccava con le sue nemesi, la rabbia e l’impazienza, e aveva lavorato con tenacia per evitare di sbottare o alzare la voce quando la figlia diventava irritante (anche quando si comportava così di proposito, cosa che, calcolava Claire, equivaleva a un quarto delle ore di veglia della bambina).
E sto facendo un lavoro dannatamente buono.
Ragionevole. Matura. «Un minuto» ripeté, intuendo che la bambina stava per parlare.
Claire rallentò fino a fermarsi e prese a scorrere la rubrica del telefono, persa nel vortice dell’imminente disastro. Era presto, ma il giorno si sarebbe dileguato in fretta e la cena le sarebbe piombata addosso come un TIR. Non c’era proprio nessuno, a Manhattan, che potesse aiutarla nel servizio? Una misera cena per dieci persone! Ma insomma, quanto poteva essere difficile? Una persona qualsiasi.
Era combattuta. Sua sorella?
Macché. Non era invitata.
Sally, del club?
Niente da fare: fuori città. E per di più una stronza.
Morgynn aveva rallentato e Claire si accorse che si stava voltando. Le era caduto qualcosa? A quanto pareva, sì. La bambina corse indietro a raccoglierlo.
Meglio che non fosse il telefono. Ne aveva già rotto uno. Riparare lo schermo era costato centottantasette dollari.
Ma insomma. Bambini…
Poi Claire riprese a scorrere la rubrica, pregando per la comparsa provvidenziale di una cameriera. Ma guarda quanti nomi. Devo ripulire questo dannato elenco contatti. Non ne conosco la metà, e una bella fetta dell’altra metà non mi va a genio. Partì un altro messaggio implorante.
La bambina tornò al suo fianco e disse con decisione: «Mamma, guarda…».
«Ssh.» Un sibilo. Un po’ di durezza qualche volta non fa male, si disse. È una forma di educazione. I bambini devono imparare. Persino il più carino dei cuccioli di tanto in tanto ha bisogno di uno strattone al collare.
Un altro din dell’iPhone.
Un altro no.
Maledizione.
Be’, e quella che aveva aiutato Terri dell’ufficio? Ispanica… o latina, come si faceva chiamare adesso quella gente. La briosa donna era stata la star della festa di laurea della figlia della collega.
Claire trovò il numero e chiamò.
«Pronto?»
«Terri! Sono Claire. Come stai?»
Un attimo di esitazione. «Ehi, ciao. Come va?»
«Sto…»
A quel punto Morgynn interruppe per l’ennesima volta. «Mamma!»
Basta. Claire si girò di scatto e fulminò con lo sguardo la biondina con le trecce e l’attillato giacchino Armani Junior di pelle rosa. Sbraitò: «Sono al telefono! Sei cieca? Cosa ti ho detto, di quando sono al telefono? Cosa c’è di così fot…». Okay, attenta a come parli, si disse. Si sforzò di sorridere. «Cosa c’è di così… importante, cara?»
«Sto cercando di dirtelo. Hai presente l’uomo di prima?» La bambina indicò la strada. «È andato alle spalle di un altro uomo e l’ha colpito, o qualcosa del genere, e l’ha infilato nel portabagagli.»
«Cosa?»
Morgynn si gettò all’indietro una treccia, chiusa da un fermaglio a forma di coniglietto. «Ha lasciato questo a terra e poi è ripartito.» Sollevò un pezzo di spago o un cordoncino. Che roba era?
Claire emise un verso strozzato. Nella piccola mano della figlia c’era un cappio in miniatura.
Morgynn rispose: «Ecco cosa c’era di così…». Si fermò e le sue labbra si incresparono in un sorriso. «Importante.»

Giallo - Thriller - Noir Jeffery Deaver
Ketty
  • Website

Faccio i conti con la mia insaziabile voglia di conoscenza, mi piace condividere con gli altri le cose che imparo e confrontarmi, questo blog tenta di raccogliere i pezzi confusi di me.

Related Posts

Gerri: la serie Tv ispirata dai libri di Giorgia Lepore
Dalla penna alla pellicola

Gerri: la serie Tv ispirata dai libri di Giorgia Lepore

Paolo Roversi – L’enigma Kaminski
Giallo - Thriller - noir

Paolo Roversi – L’enigma Kaminski

Agatha Christie – L’uomo vestito di marrone (Recensione)
Christie Agatha

Agatha Christie – L’uomo vestito di marrone (Recensione)

Add A Comment
Leave A Reply Cancel Reply

@pausacaffeblog
  • Facebook 5.4K
  • Twitter 594
  • Pinterest 98
  • Instagram 741
Cerca nel sito
Ultimi articoli
Carlo Gallo al Cortile Teatro Festival con Bollari Memorie dallo Jonio
12 Agosto 2025

IL NONNO GLI DISSE: “SE LO RACCONTI MI ARRESTANO” Carlo Gallo al Cortile Teatro Festival

Classifica libri – 11 Agosto 2025
11 Agosto 2025

Classifica libri – 11 Agosto 2025

Davide Cardone - Brutte persone
4 Agosto 2025

Davide Cardone – Brutte persone (Recensione)

Classifica libri – 4 Agosto 2025
4 Agosto 2025

Classifica libri – 4 Agosto 2025

ventaglio
28 Luglio 2025

Ventaglio

Pausa Caffè

La pausa caffè è quello stacco dal lavoro o dalla tua vita che ti rimbalza in una zona neutra di cazzeggio, di non voglio pensare, di spettegoliamo su o di mi sfogo di tutto. La pausa caffè assume una sua forma in quel preciso momento in cui tu sei là. Dipende da te, dal caffè e dal tuo interlocutore. Non è mai uguale a se stessa. Questo è il senso di questo blog.

E’ tempo di …

… rinascita, clima dolce, mandorli in fiore, luce forte, canti di uccelli, colori, prati fioriti, bambini che giocano in cortile, profumi, aria aperta, carezze di sole, di amori ed innamoramenti…

I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. (Khalil Gibran)

Calendario Articoli
Giugno 2017
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
2627282930  
« Mag   Lug »
Libro Caffè
  • Autori
  • Narrativa
  • Narrativa rosa e Chick Lit
  • Giallo, Thriller, noir
  • Fantasy, Gotico e Horror
  • Narrativa per Ragazzi
  • Saggistica
  • L’angolo della poesia
  • Racconti, storie e leggende
  • Eventi e Curiosità sui Libri
Cibo & Caffè
  • Salato
  • Dolce
  • Bevande
  • Alimentazione
  • Alimenti
  • Spezie e aromi
  • Pesi e Misure
  • Ricette Speciali
DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

Il blog non ha alcun fine di lucro e contiene Immagini, Video, Racconti e Foto prelevate dalla rete, pertanto tutti i diritti rimangono dei rispettivi autori ed editori.

STRUMENTI
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
Social
  • eMail
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter
Copyright © 2023 PausaCaffeBlog.it - Tutti i diritti sono riservati. [email protected] - Web Developer: Biagio Vasi

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Accetto