Gli spaghetti al nero di seppia (cu Niru di Sicci) è un classico primo piatto a base di pesce, molto diffuso soprattutto in Sicilia. Anche se oggi si presta alla realizzazione di piatti estrosi soprattutto nella presentazione in stile black e minimal, in realtà ha origini molto umili, quando i pescatori, non avendo altro, non si permettevano di scartare niente e utilizzavano anche questo prezioso inchiostro per condire.
Ricetta per la pasta al nero di seppia:
Per 4 persone
400 g di spaghetti o linguine
400 g di seppie
200 g di pomodori pelati
1 cucchiaio di estratto di pomodoro
2 spicchi d’aglio
1 cipolla piccola
mezzo bicchiere vino bianco (facoltativo)
q.b. olio extravergine di oliva
q.b.sale
q.b. prezzemolo
Acquistare le seppie pulite e fatevi date la vescica che contiene l’inchiostro nero a parte, controllando che sia integra, oppure pulire le seppie togliendo l’osso, gli occhi e le vesciche con l’inchiostro, facendo attenzione a non romperle.
Tagliare le seppie a pezzi.
Soffriggere l’aglio, la cipolla (alcuni aggiungono qualche pezzetto di acciuga), poi incorporate le seppie a pezzetti, se usate il vino unitelo e lasciare sfumare.
Dopo unire l’estratto e i pomodori pelati, salare e lasciar cuocere per circa 10 minuti, il pomodoro si deve restringere, quando è quasi pronta unire le vesciche col nero di seppia ed il prezzemolo, (alcuni uniscono anche del pepe o del peperoncino).
Cuocere la pasta, scolarla e mantegarla con il sugo al nero di seppia.