Il 1° ottobre 2009 Giampilieri ha visto il cielo riversare tutta la sua furia. Case, strade, vite spazzate via in poche ore. Oggi, a distanza di anni, quella tragedia resta impressa non solo nella memoria dei sopravvissuti, ma anche nella responsabilità di chi avrebbe dovuto proteggere.
Il fango conosce i nomi
Quel giorno il cielo
è entrato di corsa,
ha rovesciato tutti i suoi secchi
sulle case addormentate.
La montagna è scivolata giù
portando con sé stanze, fotografie,
voci.
Il fango nel silenzio
ha stretto forte,
ha coperto,
ha ingoiato tutto
come un abbraccio sbagliato.
L’umanità non è annegata,
in una mano che scava
per trovare un’altra mano.
Il paese, strappato,
non dimentica.
E la voce resta,
amara, incisa nel fango.
Il cielo, indifferente,
si è rischiarato.
La terra, invece, ricorda.
E noi, per poco, fingiamo di imparare.
La terra tradita
dalla mano dell’uomo.
Ketty Vasi