
Lo diceva mia nonna! è un’incantevole e autentica celebrazione della saggezza popolare siciliana, nata dalla collaborazione fra Lelio Bonaccorso e Graziano Delorda. È una raccolta, edita nel 2025, di detti e proverbi tipicamente siciliani, riccamente illustrati e commentati. Nel titolo c’è già tutto, il tono confidenziale, domestico, l’eco di una voce che sapeva insegnare senza mai salire in cattedra.
Non è solo un libro, è un giro tra le pieghe di una tovaglia a fiori stesa al sole, tra le sedie impagliate di una cucina che odora di pomodoro, è un tuffo nella Sicilia che non trovi più, ma che ti aspetta in fondo a una frase secca, detta con le mani sporche di farina e gli occhi pieni di mondo.
Ci sono parole che non passano mai di moda. Frasi tramandate sottovoce, con un sorriso, con una smorfia, con un’occhiata. “No ghiabba e nè maravigghia”, “puru i pulici hannu a tussi”, “Cu mancia fa muddichi”. Sono codici esistenziali, regole non scritte, la Bibbia parallela che tua nonna citava mentre tagliava le melanzane e ti faceva capire, senza alzare la voce, che la vita è tosta e l’ironia è l’unico dessert.
È proprio da qui che parte questo libro illustrato, un omaggio pieno di affetto, umorismo e cultura alla saggezza popolare siciliana, a quella lingua viva che unisce proverbi, espressioni e filosofia quotidiana.
Ogni proverbio è illustrato con lo stile potente e ironico di Lelio Bonaccorso, capace di dare volto e corpo anche alle parole più antiche, donando colore, divertimento e profondità a ogni proverbio. Accanto alle illustrazioni, Graziano Delorda affianca una spiegazione dettagliata del proverbio, ne svela il significato, le radici, le sfumature dialettali, restituendogli dignità e attualità.
Questo libro è un piccolo gioiello che coniuga memoria popolare e arte contemporanea, un ponte tra la saggezza antica e il lettore moderno. Nel tempo in cui tutto corre e si dimentica, Lo diceva mia nonna! si ferma, ascolta, recupera. Restituisce valore a ciò che sembrava folclore, invece è storia vera, filosofia popolare, identità. E’ un’opera che ci riporta a una Sicilia fatta di cortili, terrazze, zie e nonne, dove ogni frase era una lezione mascherata da battuta.
E’ un ottimo libro da regalare durante feste o occasioni, a chi ha nostalgia dei racconti dei nonni, a chi crede che i libri possano essere ponti tra generazioni, è un dono prezioso per chi ha lasciato la Sicilia, ma anche per chi la cerca dentro di sé, in una parola, in un ricordo, e non importa se non sei siciliano, ti parla lo stesso, perché appartiene ad una saggezza che supera il tempo e lo spazio. O puoi fare come me che me lo sono autoregalato.
E’ un regalo per la memoria. È la prova che anche un proverbio può diventare arte, racconto, cultura e che, a volte, per capire il presente, basta ascoltare cosa diceva la nonna.
Chi sono gli autori
Lelio Bonaccorso è nato il 2 agosto 1982, a Messina, dove ha frequentato ‘Istituto d’Arte. Si è formato presso la Scuola del Fumetto di Palermo dove conosce e inizia una lunga e proficua collaborazione con lo sceneggiatore Marco Rizzo con il quale pubblica: Salvezza e A casa nostra… Cronaca da Riace (Feltrinelli), Peppino Impastato un giullare contro la mafia (BeccoGiallo), Gli ultimi giorni di Marco Pantani (Rizzoli Lizard), Que Viva el Che Guevara (Feltrinelli), Jan Karski l’uomo che scoprì l’Olocausto (Rizzoli Lizard), Gli Arancini di Montalbano di Camilleri (Gazzetta dello Sport), La mafia e l’immigrazione spiegata ai bambini (Beccogiallo), A bord de l’Aquarius e Chez nous, con Marco Rizzo (Futuropolis), poi ha anche pubblicato reportage come Sinai, la terra illuminata dalla luna (Beccogiallo), con Fabio Brucini, e si continua con Le Sarde e Vendettacon lo sceneggiatore Loulou Dedola, Caravaggio e la ragazza, testi Nadia Terranova (Feltrinelli), The Passenger (Tunué), Capi, colleghi, carriere. Questo sconosciuti, libro di Marco Morelli, Ho visto un re di Simone Giorgi, editi entrambi da Gribaudo e per il libro Il leggendario Federico II, scritto da Valentina Certo (Giambra). Ha collaborato con Marvel, DcComics, Disney, Warner Bros e Bonelli. Cura storyboard pubblicitari e ha pubblicato per quotidiani quali La Repubblica, il Corriere della Sera (La Lettura), Gazzetta dello Sport, L’Unità, Wired. Ha realizzato con il regista Antonello Piccione, vari corti d’animazione, tra cui “To the stars” e “U Piscispada”, opere vincitrici di premi nazionali ed esteri. E’ stato nominato, nella categoria “Miglior artista, disegno e sceneggiatura” al Treviso Comic Book Festival, che si svolgerà dal 23 al 25 settembre 2022. Insomma la sua passione e creatività è sempre in movimento.
Graziano Delorda, nato a Messina nel 1972, è un autore eclettico, il suo percorso attraversa con naturalezza la narrativa, il fumetto, la sceneggiatura, la musica letteraria e il giornalismo culturale, componendo una traiettoria artistica ricca, varia e difficilmente etichettabile. Debutta negli anni ’90 sulle riviste underground, nelle antologie e sulle pagine della stampa nazionale, portando fin da subito una voce originale e riconoscibile. Il suo esordio ufficiale arriva nel 2010 con il romanzo Pace, pubblicato dalla casa editrice siciliana Pungitopo. L’anno seguente consolida il sodalizio con Pungitopo con La Serpe Nera. Il racconto Dune Buggy, tratto dalla raccolta, viene presentato nel 2013 all’Etna Comics di Catania.. Nel 2016 firma una nuova tappa della sua carriera, per Ferrari Editore esce Little Olive, un romanzo originale e spiazzante che lui stesso definisce “comic thriller a sfondo musicale”. Un’opera in cui convergono noir, umorismo e riferimenti sonori, a conferma di uno stile personale che non ha paura di contaminarsi, reinventarsi, sperimentare. Delorda continua a muoversi tra parola scritta e linguaggi visivi, con l’urgenza di raccontare storie fuori dal coro.
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