Arsène Lupin, ladro gentiluomo, scritto da Maurice Leblanc, è una raccolta di racconti, pubblicati nel 1907, che narrano per la prima volta le gesta dell’elegante ed inafferrabile ladro Arsène Lupin, un uomo dotato di una straordinaria intelligenza e notevole umorismo, che ruba per sé e anche per chi ha bisogno, per questo è chiamato “ladro gentiluomo”.
La sua prima apparizione fu sulla rivista “Je Sais Tout”, un periodico per cui Leblanc scriveva in quel periodo.
“… il famoso Arsène Lupin si nascondeva tra noi.
Arsène Lupin tra noi! L’inafferrabile ladro di cui si raccontavano da mesi le prodezze in tutti i giornali! L’enigmatico personaggio con cui il vecchio Ganimard, il nostro migliore poliziotto, aveva impegnato quel duello mortale, le cui peripezie si svolgevano in modo tanto pittoresco! Arsène Lupin, il gentiluomo stravagante che opera soltanto nei castelli e nei salotti, e che, una notte in cui era entrato dal barone Schormann, ne era uscito a mani vuote lasciando il suo biglietto da visita, su cui aveva scritto la frase seguente: «Arsène Lupin, ladro gentiluomo, tornerà quando i mobili saranno autentici». Arsène Lupin, l’uomo dai mille travestimenti: di volta in volta autista, tenore, bookmaker, ragazzo di buona famiglia, adolescente, vecchio, commesso viaggiatore marsigliese, medico russo, torero spagnolo!
Che ci si renda conto di questo: Arsène Lupin che va e viene nel quadro relativamente ristretto di un transatlantico, che dico! In questo piccolo angolo delle prime classi dove ci si ritrova in ogni momento, in questa sala da pranzo, in questo salotto, in questo fumoir! Arsène Lupin, era forse quel signore…, oppure quello…, il mio vicino di tavolo…, il mio compagno di cabina…”
Sembrerebbe che Leblanc si sia ispirato per questo suo personaggio alla vita di Marius Jacob, anarchico francese e ladro geniale. Conosciamo bene però i dissapori che ci sono sempre stati tra inglesi e francesi e quando l’inglese Arthur Conan Doyle, nel 1887, creò il personaggio di Sherlock Holmes, uno dei più amati della letteratura, il francese Maurice Leblanc creò un personaggio diametralmente opposto all’investigatore londinese, Arsène Lupin, il ladro gentiluomo, amante dell’arte e abile seduttore, uomo di gran classe ed eccellente trasformista, capace di truccarsi e travestirsi secondo le occasioni, viene inoltre descritto come abile negli sport, soprattutto nelle arti marziali, possiede doti di prestigiatore, ma non ricorre mai alla violenza. I suoi avversari sono l’ispettore Garimard della polizia francese e il detective inglese Herlock Sholmes, personaggio indubbiamente ispirato a Sherlock Holmes.
“E così, una sera d’inverno, Arsène Lupin mi raccontò la storia del suo arresto. La combinazione di incidenti di cui scriverò un giorno o l’altro il racconto aveva annodato tra noi dei legami… direi di amicizia? Sì, oso credere che Arsène Lupin mi onori di qualche amicizia, ed è per amicizia che giunge a volte a casa mia all’improvviso, portando nel silenzio del mio studio la sua gaiezza giovanile, l’influenza della sua vita ardente, il suo bell’umore di uomo per il quale il destino non ha che favori e sorrisi.
Il suo ritratto? Come potrei farlo? Venti volte ho visto Arsène Lupin, e venti volte è apparsa davanti a me una persona diversa o, piuttosto, la stessa persona di cui venti specchi mi avrebbero rinviato altrettante immagini deformate, ciascuna con i suoi occhi particolari, la sua forma speciale del volto, il suo gesto proprio, la sua figura e il suo carattere.
«Io stesso», mi disse, «non so più bene chi io sia. In uno specchio non mi riconosco più».”
Il libro “Arsène Lupin, ladro gentiluomo” si compone di nove racconti
L’arresto di Arsène Lupin
Arsène Lupin in prigione
La fuga di Arsène Lupin
Il misterioso viaggiatore
La collana della regina
La signora Imbert è al sicuro
Herlock Sholmes arriva troppo tardi
La perla nera
I sette di cuori
I racconti mantengono un filo conduttore tra un’avventura e l’altra. Passaggi segreti, casseforti inviolabili, gioielli reali, impenetrabili castelli, nessun ostacolo ferma l’affascinante principe dei ladri che in ognuna di queste storie dà prova di fascino e di astuzia, mettendo a segno le imprese piú audaci, assumendo le identità piú eclettiche, utilizzando le strategie piú rocambolesche.
Leblanc riesce magistralmente a costruire un alone di mistero attorno al suo personaggio, la sua presenza è impalpabile, anche se è sempre lui a dettare le regole. Lupin ama le sfide e si diverte nell’affrontarle, di conseguenza anche il lettore si diletta nel partecipare alle sue avventure. La scrittura è scorrevole e frizzante, l’atmosfera francese della Parigi della Belle Époque rende tutto più leggero rispetto al rigore inglese.
Raramente si è colpiti brevi istanti di malinconica tristezza nel sottofondo delle sue parole, come quando racconta: “Ma accade che non ci si riconosca più in tutto questo e che è molto triste. Attualmente, provo ciò che doveva provare l’uomo che ha perduto la sua ombra. Mi ricercherò… E mi ritroverò”, ma poi tutto riprende il tono indecifrabile tra verità e burla. Sono rimasta piacevolmente colpita da questa lettura e spero di leggere piano piano tutta la serie. Decisamente merita di essere letto.
“Tutto questo aveva del prodigioso, e denunciava bene la maniera umoristica di Arsène Lupin, ladro, e sia, ma anche per diletto. Lavorava per gusto e per vocazione, certo, ma anche per divertimento. Dava l’impressione del signore che si diverte nella commedia che fa rappresentare e che, dietro le quinte, ride a squarciagola delle sue battute, e delle situazioni che immagina.
Decisamente, era un artista nel suo genere …”
La serie dei romanzi con Arsène Lupin
1907 – Arsène Lupin, ladro gentiluomo
1908 – Arsene Lupin contro Herlock Sholmes
1909 – Il faraglione cavo
1910: 813
1912 – Il tappo di cristallo
1913: Le confidenze d’Arsène Lupin
1915 – La scheggia d’obice
1917 – Il triangolo d’oro
1919 – L’isola delle trenta bare
1920 – I denti della tigre
1923 – Gli otto rintocchi del pendolo
1924 – La contessa di Cagliostro
1926 – Il soprabito di Lupin
1927 – La signorina dagli occhi verdi
1928 – L’Agenzia Barnett & C.
1928 – La dimora misteriosa
1930 – Lo smeraldo a cabochon
1930 – La Barre-y-va
1932 – La donna dai due sorrisi
1934 – Victor, della Brigade mondaine
1935 – La Cagliostro si vendica
1941 – I miliardi di Arsène Lupin
1936 – L’ultimo amore di Arsène Lupin (pubblicato postumo)
La Newton Compton Editori ha pubblicato nella collana “Mammut” tutta la serie, e questo le fa onore, ma il cartaceo è molto scomodo nella lettura (2861 pagine), mentre l’ebook è una vera perla.
L’Einaudi ha pubblicato solo quattro romanzi, sono perfetti per gli amanti del cartaceo, ma sarebbe bello se pubblicasse l’intera serie.
Maurice Leblanc – Arsène Lupin contro Herlock Sholmès (Recensione)