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Eventi e Curiosità sui Libri

Oscar 2025: libri che hanno ispirato i film

3 Marzo 2025Updated:15 Giugno 2025Nessun commento16 Mins Read
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Oscar 2025 libri che hanno ispirato i film

Anche quest’anno abbiamo archiviato la notte degli Oscar, quel momento in cui Hollywood si autocelebra con vestiti da capogiro, discorsi strappalacrime e qualche polemica di contorno, giusto per non farci annoiare. Ma oggi non parliamo solo di statuette e red carpet ci addentriamo in un territorio affascinante, quello del legame tra cinema e letteratura.

Perché, diciamocelo, se c’è una cosa che gli sceneggiatori amano fare è prendere un libro di successo e trasformarlo in un film, con risultati che oscillano tra il capolavoro e il sacrilegio. E quindi, chi si è aggiudicato il Premio Oscar 2025 per il miglior adattamento cinematografico? Quale romanzo ha avuto l’onore, o la sventura, di finire nelle mani di Hollywood?

La 97ª edizione degli Oscar si è tenuta al Dolby Theatre di Los Angeles e ha visto per la prima volta alla conduzione Conan O’Brien. A dominare le nomination è stato Emilia Pérez, con ben 13 candidature, seguito a ruota da The Brutalist e Wicked, entrambi con 10. Ma il vero trionfatore della serata è stato Anora, che ha portato a casa ben 5 Oscar, conquistando un posto tra i Miglior Film.

Se c’è una cosa che gli Oscar non mancano mai di offrire è la politica. Perché sì, la serata delle stelle è anche il palco perfetto per dire la propria su tutto ciò che accade nel mondo. La conduzione di Conan O’Brien senza scossoni, qualche battuta su Netflix e Amazon, un riferimento all’attualità che ha fatto sussultare qualcuno in platea: “Immagino che gli americani siano felici di vedere qualcuno che si oppone davanti a un russo potente”. Risata amara o applauso? Probabilmente entrambi.

La situazione internazionale è entrata prepotente nella cerimonia con il potente messaggio dei registi palestinesi e israeliani di No Other Land, il grido di Daryl Hannah  “Slava Ukraini” che ha risuonato nel Dolby Theatre, e le parole di Adrien Brody, che ha voluto ribadire la sua posizione “Rappresento oggi il trauma della guerra, la sistematica oppressione e l’antisemitismo e razzismo. Credo e prego per un mondo piu’ sano e piu’ inclusivo. Se il passato e’ un insegnamento, non lasciamo che l’odio non possa continuare a esistere senza trovare opposizione”.

E poi c’è stata Zoe Saldaña , che con eleganza e fermezza ha ricordato la storia di emigrazione della sua famiglia, perché certi percorsi non si dimenticano, neanche sotto i riflettori di Hollywood. Insomma, una notte degli Oscar che ha dimostrato ancora una volta che il cinema racconta storie, ma le storie più importanti, a volte, arrivano proprio dai suoi protagonisti.

Oscar 2025 e i libri che hanno ispirato i film

 

A Complete Unknown è l’adattamento cinematografico del Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica. A Complete Unknown. Dylan Goes Electric! di Elijah Wald.

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Bob Dylan e il concerto che cambiò la storia della musica. Quando il profeta del folk stupì il mondo e reinventò la musica rock. Il 25 luglio 1965 Bob Dylan, punto di riferimento della scena folk musicale, sale sul palco del Newport Folk Festival e fa una cosa che cambia per sempre la sua carriera e la storia della musica: attacca la chitarra all’amplificatore. Questo libro racconta il musicista, poeta, artista e premio Nobel per la letteratura in un viaggio a trecentosessanta gradi – culturale, politico e storico – facendoci rivivere uno dei momenti più iconici della storia della musica del Ventesimo secolo. Un libro frutto di ricerche nuove e approfondite – interviste, lettere, fanzine, cataloghi del festival, diari di fan, registrazioni originali e archivi mai condivisi in precedenza – che ricostruisce la struggente atmosfera di quegli anni e aggiunge nuove sfumature alla figura del leggendario Menestrello del rock. Quel giorno d’estate del 1965 Bob Dylan, che era considerato il massimo rappresentante della musica folk, salì sul palco del più importante raduno della scena acustica americana imbracciando una chitarra elettrica e accompagnato da una rock band. Fu uno scandalo. La «rivoluzione elettrica» del futuro premio Nobel per la letteratura scatenò reazioni controverse dando origine a uno smottamento socioculturale destinato a entrare nella leggenda. Per alcuni rappresentò una dichiarazione di indipendenza, per altri un tradimento, e per tutti la fine dell’esplosione del folk e dell’innocenza dei primi anni Sessanta. Perché un avvenimento apparentemente così marginale diede origine a un’eco che risuona ancora oggi? Grazie a un meticoloso lavoro di ricerca sui nastri originali e alle parole di un vasto coro di testimoni, Elijah Wald restituisce un quadro dettagliato e vividissimo che getta nuova luce sulla figura di Bob Dylan. Dalla purezza del revival folk dei primi anni Cinquanta ai compromessi commerciali del decennio successivo, passando per le vie del Greenwich Village, le strade degli stati del Sud battute dal movimento per i diritti civili e le rotte seguite dalla British invasion, Wald ci trasporta in un viaggio alle radici del rock e della cultura popolare moderna.

Conclave basato sull’omonimo romanzo di Robert Harris.

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Il Papa è morto. Dietro le porte chiuse della Cappella Sistina, in completo isolamento, centodiciotto cardinali provenienti da ogni parte del pianeta sono pronti a votare in quella che è l’elezione più segreta del mondo. Sono uomini santi. Ma hanno le loro ambizioni. E hanno tutti dei rivali. Nel corso di settantadue ore uno di loro diventerà la figura spirituale più potente della Terra. Robert Harris, «il maestro dell’intelligent thriller», come è stato definito dal «Times», permette ai lettori di questo romanzo di entrare nell’universo impenetrabile e segreto del Vaticano, in cui le regole sono sostanzialmente immutate da secoli, creando una storia avvincente che si immerge con inquietante puntualità nei grandi temi che attraversano la società contemporanea.

Dune – Parte due è la seconda parte dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Frank Herbert, primo capitolo del Ciclo di Dune, nonché sequel del film Dune (2021).

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Dodici anni dopo la vittoria dei Fremen sull’Imperatore Pascià Shaddam IV, Paul Muad’Dib, erede degli Atreides, è ancora il temuto Imperatore della galassia e governa l’universo dalla sua capitale su Arrakis. La forza del mito che lo circonda viene però intaccata da un complotto che vede protagonisti il Bene Gesserit, la Gilda Spaziale, i Tleilaxu e alcuni Fremen ribelli: al centro della cospirazione c’è il tentativo di indebolire la sua capacità di comando e rendere instabile la dinastia degli Atreides ostacolando la nascita di un erede. Tuttavia, il prezioso dono della prescienza dà a Paul la consapevolezza che la strada da seguire è quella indicata dal suo destino: indirizzare il proprio popolo su un percorso che lo allontani dall’autodistruzione e dalla miseria, verso un futuro armonioso e duraturo, un obiettivo che è disposto a raggiunge anche a costo del proprio sacrificio. . .

Io sono ancora qui è tratto dal libro di memorie del 2015 “Sono ancora qui” di Marcelo Rubens Paiva, sulla scomparsa di suo padre Rubens Paiva, desaparecido durante la dittatura militare brasiliana. Fernanda Torres interpreta Eunice Facciolla, moglie di Rubens, che si impegna per far emergere la verità.

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Rio de Janeiro, gennaio 1971: Marcelo ha solo undici anni quando il padre, un ex deputato, viene sequestrato dagli agenti della dittatura militare. Da quel momento di lui non si avranno più notizie. Con cinque figli da crescere e nonostante il dolore, Eunice, la madre di Marcelo, ingoia le lacrime e trova la forza di ricostruire la propria vita. Riprende gli studi con una determinazione straordinaria e diventa avvocato, dedicandosi alla difesa dei diritti civili, alle lotte per la democratizzazione del Paese e alla ricerca della verità. Anni dopo, quando Eunice si ammala di Alzheimer, Marcelo inizia un viaggio nei ricordi al tempo stesso personale e universale: un atto di testimonianza che mira a mantenere viva la storia e l’identità della famiglia e quindi anche la memoria collettiva. Con una prosa limpida e toccante, che alterna momenti di intensa emozione a sprazzi di ironia e disincanto, l’autore racconta una storia di resistenza, amore e giustizia, cercando di comprendere cosa sia realmente accaduto in quei giorni fatidici del 1971 e dando voce a un’intera generazione segnata dalla dittatura.

I ragazzi della Nickel è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Colson Whitehead.

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Primi anni Sessanta, Florida. Il movimento per i diritti civili sta prendendo piede anche a Frenchtown, il quartiere afroamericano della capitale, ed Elwood Curtis, un ragazzino cresciuto dalla nonna, si forma sugli insegnamenti di Martin Luther King. Il suo grande sogno è frequentare il college e iniziare la sua nuova vita, ma proprio il primo giorno di scuola accetta un passaggio su un’auto rubata. Pur non c’entrando nulla con il furto, Elwood viene spedito alla Nickel Academy, una scuola-riformatorio per soli maschi la cui missione è trasformare il piccolo delinquente in “un uomo rispettabile e onesto”. Questo sulla carta. Perché nei fatti la Nickel Academy è un vero e proprio viaggio all’inferno. Un romanzo magistrale, premiato con il Pulitzer e acclamato dalla critica, che ancora una volta fa luce su un angolo buio di storia americana e conferma il posto di Whitehead tra i più grandi autori americani contemporanei. Premio Pulitzer per la Narrativa, Premio Orwell per la Narrativa politica, Premio Kirkus per la Narrativa.

Wicked è l’adattamento cinematografico dell’Atto I dell’omonimo musical di Winnie Holzman e Stephen Schwartz, tratto dal romanzo Strega – Cronache dal Regno di Oz in rivolta di Gregory Maguire, a sua volta una rivisitazione de Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum.

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Con sei milioni di copie vendute nel mondo, Wicked si è affermato non solo come riflessione sul nostro tempo, ma anche come romanzo da rileggere per gli anni a venire. Wicked rielabora le invenzioni del Meraviglioso mago di Oz, il romanzo di L. Frank Baum uscito nel 1900, giocando con la memoria collettiva della pellicola del 1939 della MGM con Margaret Hamilton e Judy Garland. Un romanzo incalzante, fantasticamente reale ed estremamente divertente, nel quale Gregory Maguire popola il mondo di Oz, in gran parte sconosciuto, grazie al potere della sua immaginazione. Wicked ha ispirato l’omonimo musical, uno degli spettacoli più longevi nella storia di Broadway.

Il robot selvaggio è il film d’animazione basato sull’omonimo romanzo illustrato da Peter Brown.

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Quando Roz apre gli occhi per la prima volta, scopre che è sola su un’isola remota e selvaggia. Perché è lì? Da dove è venuta? E, cosa più importante, come sopravvivrà in quell’ambiente difficile? Rozzum unità 7134 è un robot femmina programmata per sopravvivere in qualsiasi condizione. Un giorno si sveglia su un’isola dopo il naufragio della nave su cui viaggiava. Con estrema fatica e determinazione, Roz impara il linguaggio degli animali, si costruisce una casa e adotta un’ochetta rimasta orfana con cui instaurerà un profondissimo legame. Ma, in un mondo lontano governato dalla tecnologia qualcuno la sta cercando, e non è disposto ad arrendersi senza combattere… Un libro illustrato, una storia profonda, tenera e travolgente sull’accettazione del diverso che dimostra come, ove esista rispetto e amore, sia possibile coesistere in armonia quando le differenze si trasformano in nuove possibilità

Nosferatu, remake del classico espressionista muto Nosferatu il vampiro del 1922, tratto liberamente dal romanzo Dracula di Bram Stoker.

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Mi stava vicino, lo vedevo da sopra la spalla, ma nello specchio non si rifletteva! In Transilvania per concludere la vendita di una casa londinese al Conte Dracula, discendente di un’antichissima casata locale, il giovane agente immobiliare Jonathan Harker scopre che il suo cliente è una creatura di mistero e orrore… Dracula, archetipo delle infinite storie di vampiri narrate dalla letteratura e dal cinema, mette in scena l’eterna lotta tra il Bene e il Male, ma anche tra la ragione e l’istinto, tra le pulsioni più inconfessabili e il perbenismo non solo vittoriano. Una storia scaturita dall’inconscio ed entrata in tutti i nostri incubi.

Il regno del pianeta delle scimmie è il sequel di The War – Il pianeta delle scimmie (2017), tratto dal romanzo di fantascienza del 1963 “Il pianeta delle scimmie” di Pierre Boulle, nonché quarto capitolo della serie reboot.

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Un lungo messaggio, racchiuso in una bottiglia abbandonata ai flutti marini, narra la storia di Ulisse, giornalista e cosmonauta dilettante. La sua allucinante avventura ha avuto inizio con lo sbarco su Soror, un pianeta simile alla Terra e popolato da scimmie evolute che hanno ridotto la razza umana in schiavitù. Su Soror infatti le gerarchie fra essere umano e animale sono capovolte, e così tocca agli uomini essere sfruttati come cavie per i più terribili esperimenti. Dopo una lunga reclusione in un laboratorio di ricerca, Ulisse riesce a fuggire con una donna e il suo bambino, e a tornare a casa. Ma nel corso della sua odissea nello spazio durata anni luce, molte cose sono cambiate, e forse non in meglio, sul nostro pianeta.

Tutti i candidati e i vincitori dell’Oscar 2025

 

Miglior film

Anora, regia di Sean Baker
The Brutalist, regia di Brady Corbet
A Complete Unknown, regia di James Mangold
Conclave, regia di Edward Berger
Dune – Parte due (Dune: Part Two), regia di Denis Villeneuve
Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard
Io sono ancora qui (Ainda estou aqui), regia di Walter Salles
I ragazzi della Nickel (Nickel Boys), regia di RaMell Ross
The Substance, regia di Coralie Fargeat
Wicked, regia di Jon M. Chu

Miglior regia

Sean Baker – Anora
Jacques Audiard – Emilia Pérez
Brady Corbet – The Brutalist
Coralie Fargeat – The Substance
James Mangold – A Complete Unknown

Miglior attrice protagonista

Mikey Madison – Anora
Cynthia Erivo – Wicked
Karla Sofía Gascón – Emilia Pérez
Demi Moore – The Substance
Fernanda Torres – Io sono ancora qui

Miglior attore protagonista

Adrien Brody – The Brutalist
Timothée Chalamet – A Complete Unknown
Colman Domingo – Sing Sing
Ralph Fiennes – Conclave
Sebastian Stan – The Apprentice – Alle origini di Trump

Migliore attrice non protagonista

Zoe Saldana – Emilia Pérez
Monica Barbaro – A Complete Unknown
Ariana Grande – Wicked
Felicity Jones – The Brutalist
Isabella Rossellini – Conclave

Miglior attore non protagonista

Kieran Culkin – A Real Pain
Jurij Borisov – Anora
Edward Norton – A Complete Unknown
Guy Pearce – The Brutalist
Jeremy Strong – The Apprentice – Alle origini di Trump

Miglior sceneggiatura originale

Sean Baker – Anora
Moritz Binder, Tim Fehlbaum e Alex David – September 5 – La diretta che cambiò la storia
Brady Corbet e Mona Fastvold – The Brutalist
Jesse Eisenberg – A Real Pain
Coralie Fargeat – The Substance

Miglior sceneggiatura non originale

Peter Straughan – Conclave
Jacques Audiard, Thomas Bidegain, Léa Mysius e Nicolas Livecchi – Emilia Pérez
Greg Kwedar, Clint Bentley, Clarence Maclin e John “Divine G” Whitfield – Sing Sing
James Mangold e Jay Cocks – A Complete Unknown
RaMell Ross e Joslyn Barnes – I ragazzi della Nickel

Miglior film internazionale

Io sono ancora qui, regia di Walter Salles (Brasile)
Flow – Un mondo da salvare, regia di Gints Zilbalodis (Lettonia)
Pigen med nålen, regia di Magnus von Horn (Danimarca)
Il seme del fico sacro, regia di Mohammad Rasoulof (Germania)
Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard (Francia)

Miglior film di animazione

Flow – Un mondo da salvare, regia di Gints Zilbalodis
Il robot selvaggio, regia di Chris Sanders
Inside Out 2, regia di Kelsey Mann
Wallace e Gromit – Le piume della vendetta, regia di Nick Park e Merlin Crossingham
Memoir of a Snail, regia di Adam Elliot

Miglior documentario

No Other Land, regia di Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor ed Hamdan Ballal
Black Box Diaries, regia di Shiori Itō
Porcelain War, regia di Brendan Bellomo e Slava Leont’jev
Soundtrack to a Coup d’Etat, regia di Johan Grimonprez
Sugarcane, regia di Julian Brave NoiseCat e Emily Kassie

Migliore scenografia

Nathan Crowley e Lee Sandales – Wicked
Judy Becker e Patricia Cuccia – The Brutalist
Suzie Davies e Cynthia Sleiter– Conclave
Craig Lathrop e Beatrice Brentnerová – Nosferatu
Patrice Vermette e Shane Vieau – Dune – Parte due (Dune: Part Two)

Miglior fotografia

Lol Crawley – The Brutalist
Jarin Blaschke – Nosferatu
Greig Fraser – Dune – Parte due (Dune: Part Two)
Paul Guilhaume – Emilia Pérez
Edward Lachman – Maria

Migliori trucco e acconciature

Pierre-Oliver Persin, Stéphanie Guillon e Marilyne Scarselli – The Substance
Julia Floch Carbonel, Emmanuel Janvier e Jean-Christophe Spadaccini – Emilia Pérez
Frances Hannon, Laura Blount e Sarah Nuth – Wicked
Mike Marino, David Presto e Crystal Jurado – A Different Man
David White, Traci Loader e Suzanne Stokes-Munton – Nosferatu

Migliori costumi

Paul Tazewell – Wicked
Lisy Christl – Conclave
Linda Muir – Nosferatu
Arianne Phillips – A Complete Unknown
Janty Yates e Dave Crossman – Il gladiatore II (Gladiator II)

Migliori effetti speciali

Paul Lambert, Stephen James, Rhys Salcombe e Gerd Nefzer – Dune – Parte due
Eric Barba, Nelson Sepúlveda-Fauser, Daniel Macarin e Shane Mahan – Alien: Romulus
Pablo Helman, Jonathan Fawkner, David Shirk e Paul Corbould – Wicked
Luke Millar, David Clayton, Keith Herft e Peter Stubbs – Better Man
Erik Winquist, Stephen Unterfranz, Paul Story e Rodney Burke – Il regno del pianeta delle scimmies

Miglior montaggio

Sean Baker – Anora
Dávid Jancsó – The Brutalist
Nick Emerson – Conclave
Myron Kerstein – Wicked
Juliette Welfling – Emilia Pérez

Miglior sonoro

Gareth John, Richard King, Ron Bartlett e Doug Hemphill – Dune – Parte due
Randy Thom, Brian Chumney, Gary A. Rizzo e Leff Lefferts – Il robot selvaggio
Simon Hayes, Nancy Nugent Title, Jack Dolman, Andy Nelson e John Marquis – Wicked
Erwan Kerzanet, Aymeric Devoldère, Maxence Dussère, Cyril Holtz e Niels Barletta – Emilia Pérez
Tod A. Maitland, Donald Sylvester, Ted Caplan, Paul Massey e David Giammarco – A Complete Unknown

Migliore colonna sonora

Daniel Blumberg – The Brutalist
Kris Bowers – Il robot selvaggio
John Powell e Stephen Schwartz – Wicked
Volker Bertelmann – Conclave
Camille e Clément Ducol – Emilia Pérez

Migliore canzone originale

El mal (testo: Clément Ducol, Camille, Jacques Audiard – musica: Clément Ducol, Camille) – Emilia Pérez
The Journey (testo e musica: Diane Warren) – The Six Triple Eight
Like a Bird (testo e musica: Abraham Alexander, Adrian Quesada) – Sing Sing
Mi camino (testo e musica: Clément Ducol, Camille) – Emilia Pérez
Never Too Late (testo e musica: Elton John, Brandi Carlile, Andrew Watt, Bernie Taupin) – Elton John: Never Too Late

Miglior cortometraggio

I’m not a robot, regia di Victoria Warmerdam
A Lien, regia di Sam e David Cutler-Kreutz
Anuja, regia di Adam J. Graves
Čovjek koji nije mogao šutjeti, regia di Nebojša Slijepčević
The Last Ranger, regia di Cindy Lee

Miglior cortometraggio animato

Dar sāye sarv, regia di Hossein Molayemi e Shirin Sohani
Amedama, regia di Daisuke Nishio
Beautiful Men, regia di Nicolas Keppens
Beurk!, regia di Loïc Espuche
Wander to Wonder, regia di Nina Gantz

Miglior cortometraggio documentario

The Only Girl in the Orchestra – La storia di Orin O’Brien, regia di Molly O’Brien
Death by Numbers, regia di Kim A. Snyder
I Am Ready, Warden, regia di Smriti Mundhra
Incident, regia di Bill Morrison
Instruments of a Beating Heart, regia di Ema Ryan Yamazaki

 

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Faccio i conti con la mia insaziabile voglia di conoscenza, mi piace condividere con gli altri le cose che imparo e confrontarmi, questo blog tenta di raccogliere i pezzi confusi di me.

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