• Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Facebook Twitter Instagram
Ultimi Articoli
  • Festa del papà: origini e idee
  • Libri e racconti erotici: quando la letteratura diventa seduzione
  • Oscar 2023 e i libri che hanno ispirato i film
  • La classifica dei libri più venduti – 13 Marzo 2023
  • La legge di Lidia Poët – Recensione
  • Novità in libreria – Marzo 2023
  • Lidia Poët. La prima avvocata italiana
  • Novità in Libreria – Marzo 2023. Narrativa Rosa
Facebook Twitter Instagram Pinterest
Pausa CaffèPausa Caffè
  • Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Pausa CaffèPausa Caffè
SEI QUI: Home » Libro Caffè » Autori Libri » Asimov Isaac » Isaac Asimov – Chissà come si divertivano!
Asimov Isaac

Isaac Asimov – Chissà come si divertivano!

KettyDa Ketty21 Ottobre 2020Aggiornato:21 Ottobre 2020Nessun commentoTempo di lettura: 8 min.
Condividi Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Reddit Telegram Email

Oggi voglio condividere con voi un breve racconto che, se pur datato, sembra straordinariamente attuale e suscita parecchie riflessioni. Molti di voi sicuramente lo conosceranno, si tratta di Chissà come si divertivano! (The Fun They Had), un racconto di Isaac Asimov del 1951, pubblicato su una rivista per ragazzi. La storia è ambientata nel futuro e precisamente nel 2157. Tommy e Margie, i due protagonisti, abituati a una didattica totalmente individuale ed elettronica, scoprono in soffitta un libro di carta, in cui viene descritto il periodo storico in cui gli insegnanti erano in carne e ossa e si faceva lezione con compagni di classe in un edificio speciale chiamato “scuola”.

“Questo è il mio racconto più volte antologizzato in assoluto, ed è apparso infatti in almeno trentuno diverse raccolte. Non so spiegarne la ragione. È un grazioso raccontino che affronta il problema dell’educazione computerizzata, nonostante sia stato scritto nel 1951.
La mia sensazione è che quando un racconto viene ripubblicato così di frequente (specialmente nelle antologie scolastiche) cominci ad acquistare vita autonoma. Chi prepara una nuova antologia si basa su quelle precedenti e da queste prende i racconti migliori.
Ad ogni modo, questo raccontò è tra i miei preferiti a prescindere dalle sue frequenti ristampe, e quindi ve lo presento.” Isaac Asimov

Asimov era un biochimico e la sua vasta produzione è incentrata su argomenti scientifici, sul romanzo poliziesco, sulla fantascienza e sulla letteratura per ragazzi, come questo racconto, proposto spesso nei testi scolastici. Un vero visionario e chissà cosa avrebbe pensato se avesse vissuto in questo periodo particolare assistendo alla didattica a distanza, si sarebbe compiaciuto nel vedere compiersi le sue fantasie o ne sarebbe rimasto impaurito e sconvolto?

ISAAC ASIMOV
Chissà come si divertivano!

Margie lo scrisse perfino nel suo diario, quella sera. Sulla pagina che portava la data 17 maggio 2157, scrisse: “Oggi Tommy ha trovato un vero libro!”
Era un libro antichissimo. Il nonno di Margie aveva detto una volta che, quand’era bambino lui, suo nonno gli aveva detto che c’era stata un’epoca in cui tutte le storie e i racconti erano stampati su carta. Si voltavano le pagine, che erano gialle e fruscianti, ed era buffissimo leggere parole che se ne stavano ferme invece di muoversi, com’era previsto che facessero: su uno schermo, è logico. E poi, quando si tornava alla pagina precedente, sopra c’erano le stesse parole che loro avevano già letto la prima volta –
Mamma mia, che spreco – disse Tommy. – Quando uno è arrivato in fondo al libro, che cosa fa? Lo butta via, immagino. Il nostro schermo televisivo deve avere avuto un milione di libri, sopra, ed è ancora buono per chissà quanti altri. Chi si sognerebbe di buttarlo via?
– Lo stesso vale per il mio – disse Margie. Aveva undici anni, lei, e non aveva
visto tanti telelibri quanti ne aveva visti Tommy. Lui di anni ne aveva tredici. – Dove
l’hai trovato? – gli domandò,
– In casa. – Indicò lui senza guardare, perché era occupatissimo a leggere. – In solaio.
– Di cosa parla?
– Di scuola.
– Di scuola? – Il tono di Margie era sprezzante. – Cosa c’è da scrivere, sulla scuola? Io la scuola la odio.
Margie aveva sempre odiato la scuola, ma ora la odiava più che mai. L’insegnante meccanico le aveva assegnato un test dopo l’altro di geografia, e lei aveva risposto sempre peggio, finché la madre aveva scosso la testa, avvilita, e aveva mandato a chiamare l’Ispettore della Contea. Era un omino tondo tondo, l’Ispettore, con una faccia rossa e uno scatolone di arnesi con fili e con quadranti. Aveva sorriso a Margie e le aveva offerto una mela, poi aveva smontato l’insegnante in tanti pezzi. Margie aveva sperato che poi non sapesse più come rimetterli insieme, ma lui lo sapeva e, in poco più di un’ora, l’insegnante era di nuovo tutto intero, largo, nero e brutto, con un grosso schermo sul quale erano illustrate tutte le lezioni e venivano scritte tutte le domande. Ma non era quello il peggio. La cosa che Margie odiava soprattutto era la fessura dove lei doveva infilare i compiti e i testi compilati. Le toccava scriverli in un codice perforato che le avevano fatto imparare quando aveva sei anni, e il maestro
meccanico calcolava i voti a una velocità spaventosa.
L’ispettore aveva sorriso una volta finito il lavoro, e aveva accarezzato la testa di Margie. Alla mamma aveva detto: – Non è colpa della bambina, signora Jones. Secondo me, il settore geografia era regolato male. Sa, sono inconvenienti che capitano, a volte. L’ho rallentato. Ora è su un livello medio per alunni di dieci anni. Anzi, direi che l’andamento generale dei progressi della scolara sia piuttosto
soddisfacente. – E aveva fatto un’altra carezza sulla testa a Margie.
Margie era delusa. Aveva sperato che si portassero via l’insegnante, per ripararlo in officina. Una volta s’erano tenuti quello di Tommy per circa un mese, perché il settore storia era andato completamente a pallino.
Così, disse a Tommy: – Ma come gli viene in mente, a uno, di scrivere un libro sulla scuola?
Tommy la squadrò con aria di superiorità. – Ma non è una scuola come la nostra, stupida! Questo è un tipo di scuola molto antico, come l’avevano centinaia e centinaia di anni fa. – Poi aggiunse altezzosamente, pronunciando la parola con cura. – Secoli fa.
Margie era offesa. – Be’ io non so che specie di scuola avessero, tutto quel tempofa. – Per un po’ continuò a sbirciare il libro, china sopra la spalla di lui, poi disse: – In ogni modo, avevano un maestro?
– Certo che avevano un maestro, ma non era un maestro regolare. Era un uomo.
– Un uomo? Come faceva un uomo a fare il maestro?
– Be’, spiegava le cose ai ragazzi e alle ragazze, dava da fare dei compiti a casa e faceva delle domande.
– Un uomo non è abbastanza in gamba.
– Sì che lo è. Mio papà ne sa quanto il mio maestro.
– Ma va’! Un uomo non può saperne quanto un maestro.
– Ne sa quasi quanto il maestro, ci scommetto.
Margie non era preparata a mettere in dubbio quell’affermazione. Disse. – Io non ce lo vorrei un estraneo in casa mia, a insegnarmi.
Tommy rise a più non posso. – Non sai proprio niente, Margie. Gli insegnanti non vivevano in casa. Avevano un edificio speciale e tutti i ragazzi andavano là.
– E imparavano tutti la stessa cosa?
– Certo, se avevano la stessa età.
– Ma la mia mamma dice che un insegnante dev’essere regolato perché si adatti alla mente di uno scolaro o di una scolara, e che ogni bambino deve essere istruito in
modo diverso.
– Sì, però loro a quei tempi non facevano così. Se non ti va, fai a meno di leggere il libro.
– Non ho detto che non mi va, io – sì affrettò a precisare Margie. Certo che voleva leggere di quelle buffe scuole.
Non erano nemmeno a metà del libro quando la signora Jones chiamò: – Margie! A scuola!
Margie guardò in su. – Non ancora, mamma.
– Subito! – disse la signora Jones. – E sarà ora di scuola anche per Tommy, probabilmente.
Margie disse a Tommy: – Posso leggere ancora un po’ il libro con te, dopo la scuola?
– Vedremo – rispose lui con noncuranza. Si allontanò fischiettando, il vecchio libro polveroso stretto sotto il braccio.
Margie se ne andò in classe. L’aula era proprio accanto alla sua cameretta, el’insegnante meccanico, già in funzione, la stava aspettando. Era in funzione sempre alla stessa ora, tutti i giorni tranne il sabato e la domenica, perché la mamma diceva che le bambine imparavano meglio se imparavano a orari regolari. Lo schermo era illuminato e stava dicendo – Oggi la lezione di aritmetica è sull’addizione delle frazioni proprie. Prego inserire il compito di ieri nell’apposita fessura.
Margie obbedì con un sospiro. Stava pensando alle vecchie scuole che c’erano quando il nonno di suo nonno era bambino. Ci andavano i ragazzi di tutto il vicinato, ridevano e vociavano nel cortile, sedevano insieme in classe, tornavano a casa insieme alla fine della giornata. Imparavano le stesse cose, così potevano darsi una mano a fare i compiti e parlare di quello che avevano da studiare. E i maestri erano
persone…
L’insegnante meccanico stava facendo lampeggiare sullo schermo: – Quando addizioniamo le frazioni 1/2 + 1/4…
Margie stava pensando ai bambini di quei tempi, e a come dovevano amare la scuola. Chissà come si divertivano!, pensò.

Questo racconto è incluso nelle antologie:
La Terra è abbastanza grande (1957), Nord 1975
Il meglio di Asimov (1973), Mondadori 1994
Le migliori opere di fantascienza (1986), Nord 1987
Tutti i racconti (1990), Mondadori, 1995/96

Isaac Asimov
Ketty
  • Sito web

Appassionata di tutto e di niente, cerca quotidianamente di combattere la sindrome da "Nessuna ne fa e cento ne pensa". Non essendo ancora riuscita a scoprire cosa farà da grande, non le resta che provare ... un giorno scoprirà il suo talento!

Articoli correlati

Asimov Isaac

Isaac Asimov

Esercizi di scrittura

Un giorno si scopre che questa città ricca e moderna è noiosa

Gibran Kahlil

Kahlil Gibran – “Il matto” da Il Vagabondo

Aggiungi un commento

Rispondi Cancella risposta

@pausacaffeblog
  • Facebook 4.2K
  • Twitter 594
  • Pinterest 98
  • Instagram 652
Cerca nel sito
Ultimi articoli
16 Marzo 2023

Festa del papà: origini e idee

14 Marzo 2023

Libri e racconti erotici: quando la letteratura diventa seduzione

13 Marzo 2023

Oscar 2023 e i libri che hanno ispirato i film

13 Marzo 2023

La classifica dei libri più venduti – 13 Marzo 2023

11 Marzo 2023

La legge di Lidia Poët – Recensione

Pausa Caffè

La pausa caffè è quello stacco dal lavoro o dalla tua vita che ti rimbalza in una zona neutra di cazzeggio, di non voglio pensare, di spettegoliamo su o di mi sfogo di tutto. La pausa caffè assume una sua forma in quel preciso momento in cui tu sei là. Dipende da te, dal caffè e dal tuo interlocutore. Non è mai uguale a se stessa. Questo è il senso di questo blog.

E’ tempo di …

…. arance, sciarpe, ombrelli colorati, nasi arrossati, calzettoni, fumo dai camini e profumo di legna, stivali, zuppe calde, cappuccini, neve sui monti, Natale, coriandoli, sfumature di grigio come foto in bianco e nero, abbracci caldi, piedi freddi, piumoni morbidi …

“Impara nella semina, insegna nel raccolto ed in inverno godi.”
(William Blake)

Calendario Articoli
Ottobre 2020
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  
« Set   Nov »
Libro Caffè
  • Autori
  • Narrativa
  • Narrativa rosa e Chick Lit
  • Giallo, Thriller, noir
  • Fantasy, Gotico e Horror
  • Narrativa per Ragazzi
  • Saggistica
  • L’angolo della poesia
  • Racconti, storie e leggende
  • Eventi e Curiosità sui Libri
Cibo & Caffè
  • Salato
  • Dolce
  • Bevande
  • Alimentazione
  • Alimenti
  • Spezie e aromi
  • Pesi e Misure
  • Ricette Speciali
DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

Il blog non ha alcun fine di lucro e contiene Immagini, Video, Racconti e Foto prelevate dalla rete, pertanto tutti i diritti rimangono dei rispettivi autori ed editori.

STRUMENTI
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
Social
  • eMail
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter
Copyright © 2023 PausaCaffeBlog.it - Tutti i diritti sono riservati. [email protected] - Web Developer: Biagio Vasi

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Accetto