• Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Facebook Twitter Instagram
Ultimi Articoli
  • Giornata mondiale del suolo 2023
  • La classifica dei libri – 04 Dicembre 2023
  • Novità in Libreria – Dicembre 2023
  • Eventi letterari nel mese di dicembre 2023
  • Rosa Parks: il “no” che cambiò la storia
  • La classifica dei libri – 27 novembre 2023
  • James Patterson – Omicidio a Manhattan
  • I Leoni di Sicilia: recensione tra serie TV e Libro
Facebook Twitter Instagram Pinterest
Pausa CaffèPausa Caffè
  • Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Pausa CaffèPausa Caffè
SEI QUI: Home » Libro Caffè » Autori Libri » Deaver Jeffery » Jeffery Deaver – Gli Eletti
Deaver Jeffery

Jeffery Deaver – Gli Eletti

KettyBy Ketty17 Luglio 2020Updated:25 Ottobre 2023Nessun commento9 Mins Read
Share Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Reddit Telegram Email
Jeffery Deaver – Gli Eletti
Jeffery Deaver – Gli Eletti

Gli Eletti è un thriller scritto da Jeffery Deaver, pubblicato a luglio 2020 da Rizzoli, tradotto da Sandro Ristori. Questo romanzo è il secondo della serie che ha come protagonista Colter Shaw, un cercatore di persone scomparse.

Dopo “Il gioco del mai“, ritorna Colter Shaw con una nuova missione nelle desolate foreste dell’ovest, attraverso gli antichi e oscuri misteri del culto egizio di Osiride, contro l’omonima Fondazione.

La bussola che guida Colter è lo stile di vita che si è scelto: non fermarsi mai, dare la caccia a criminali e persone scomparse, scalare pareti di roccia, sentire il vento sulla faccia. Spingersi al limite.

“Mai sottostimare il potere della religione, nel bene e nel male.
Non era una delle regole di suo padre: a insegnargli quella verità era stato un decennio di caccia alle ricompense.”

Trama di “Gli Eletti”

Persone da ritrovare, vite da salvare. Su questo è incentrata la carriera – o meglio, l’intera esistenza – del cacciatore di ricompense Colter Shaw. Per chi lo ingaggia rappresenta un’ottima alternativa alla polizia, ma ti devi fidare dell’uomo, uno allergico alle burocrazie e capace di sovvertire le regole del buon senso. Come accade in una giornata estiva di giugno.

C’è stata una vittima, un ragazzo che Colter doveva riportare a casa e che aveva inseguito fino alla zona selvaggia nel nord dello Stato di Washington. Qui, al riparo tra le valli delle Montagne Rocciose, ha sede la Fondazione Osiride, che promette felicità a chi ha sofferto. Farsi accettare al suo interno riesce facile a Colter perché, in fondo, è vero: anche lui ha un segreto che non lo fa dormire, un ricordo che brucia. Ma ben presto scopre che, una volta entrati nella schiera degli eletti di Osiride, è quasi impossibile uscirne. O almeno, uscirne vivi.

“Un tempo Colter Shaw aveva pensato di fare l’avvocato. Quando la famiglia aveva abbandonato la Baia di San Francisco per ragioni di sicurezza e si era trasferita nella California orientale, suo padre si era portato dietro centinaia di libri, tra cui parecchi tomi giuridici. Da ragazzino, Colter li divorava. Gli piacevano in particolare i casi concreti. Gli esempi pratici. Tutti i verdetti emanati dai tribunali. Li leggeva come se fossero romanzi.
Grazie alla sue conoscenze in materia di diritto, Shaw sapeva …”

Chi è Colter Shaw

Colter Shaw non è un poliziotto né un investigatore privato, incarna lo spirito del cacciatore di taglie. È un tracker, un localizzatore, uno che per vivere cerca persone scomparse, una volta portata a termine la sua missione, incassa la ricompensa da parte dei familiari di chi è scomparso nel nulla. Non lavora per criminali, è poco incline alla violenza ed è allergico alla burocrazia.

A bordo di un furgone, viaggia da una parte all’altra degli States per aiutare la polizia a risolvere i crimini e i privati cittadini e attraverso gli insegnamenti di suo padre e il suo carattere coriaceo non si arrende davanti alle ingiustizie, spingendolo a lottare fino ad adottare soluzioni estreme. Allenato dal padre fin da bambino a contare solo su se stesso quando lì fuori si mette male, Shaw è un vero talento nel seguire gli indizi, anche i più indecifrabili. Sa come sopravvivere in ogni situazione, anche la più estrema, perché sa quali regole rispettare.

Colter Shaw è un uomo pacato, silenzioso, che sorride di rado, eppure quando lavora su un caso tende a straparlare. La bussola che guidava Colter Shaw era lo stile di vita che si era scelto: non fermarsi mai nello stesso posto, dare la caccia a criminali e persone scomparse, scalare pareti di roccia, sentire il vento in faccia sulla sua moto in corsa. Spingersi al limite. Aveva sedici anni quando, in una fredda sera d’ottobre, aveva scoperto il corpo di suo padre nella desolazione di Echo Ridge.

Un tempo Colter Shaw aveva pensato di fare l’avvocato. Quando la famiglia aveva abbandonato la Baia di San Francisco per ragioni di sicurezza e si era trasferita nella California orientale, suo padre si era portato dietro centinaia di libri, tra cui parecchi tomi giuridici. Da ragazzino, Colter li divorava. Gli piacevano in particolare i casi concreti. Gli esempi pratici. Tutti i verdetti emanati dai tribunali. Li leggeva come se fossero romanzi.

Colter Shaw era cresciuto senza Internet, senza televisione. Il cinema più vicino alla Tenuta era a trenta chilometri di distanza. Trenta chilometri di terreno difficile e ostile, tra l’altro. L’ascolto della radio era tollerato, ma non incoraggiato. Usare il ricetrasmettitore invece era proibito, tranne che per le emergenze: Ashton temeva che i segugi delle onde radio potessero mettersi sulle loro tracce. Un monito che turbava molto i suoi figli, e non tanto per la minaccia in sé: lo vedevano come l’ennesimo segno del progressivo declino mentale del genitore. Tuttavia, nel corso dei viaggi per andare a trovare la famiglia a Seattle o a Austin, Shaw aveva scoperto i film. Suo zio gli aveva fatto conoscere il noir, che presto era diventato il suo genere preferito.

Nel corso della sua carriera era stato arrestato più di una volta. Anche se non era mai stato condannato, la natura stessa del suo lavoro implicava degli occasionali scontri con la polizia, e poteva capitare che gli agenti, a seconda dell’umore e delle circostanze del momento, lo trascinassero in centrale.

Incipit di “Gli Eletti”

I
LA DONNA SUL PRECIPIZIO

11 giugno, ore 14:00
Pochi secondi per decidere.
Doveva sterzare a sinistra? A destra?
O lanciare la macchina dritto nella boscaglia? Nella stretta scarpata che finiva contro la parete rocciosa?
A sinistra.
L’istinto.
Colter Shaw sterzò bruscamente e frenò, senza inchiodare: non poteva permettersi di sbandare o perdere aderenza. La Kia a noleggio, che aveva toccato i sessantacinque all’ora su quella tortuosa stradina che serpeggiava tra le montagne, si lanciò in mezzo al fogliame, evitando all’ultimo istante un impatto frontale con il masso che era rotolato giù dal ripido versante per poi fermarsi proprio in mezzo alla strada. Un enorme sasso di novanta chili dovrebbe fare un frastuono terribile precipitando in mezzo agli arbusti e ruzzolando tra la ghiaia e il terriccio, giusto? E invece no, era scivolato dolcemente. In silenzio, o quasi.
A sinistra. La decisione giusta.
Se avesse girato dall’altra parte, la macchina si sarebbe schiantata contro una sporgenza rocciosa nascosta in mezzo alla distesa marroncina dell’erba alta.
Quando doveva prendere una decisione di natura professionale, Shaw dedicava molto tempo a valutare i possibili rischi, assegnando a ogni evenienza una percentuale di plausibilità. Eppure sapeva che a volte non puoi far altro che tirare i dadi e restare a guardare.
Gli airbag non erano scoppiati. Nessuna ferita, nessun danno. Però era intrappolato dentro la Kia. Alla sua sinistra, un mare di maonia, anche conosciuta come «uva dell’Oregon». Due nomi innocui e piacevoli. E fuorvianti: la pianta aveva spine acuminate come aghi, in grado di superare senza problemi i vestiti e perforare la pelle. Da lì non sarebbe uscito di certo. Il lato del passeggero era messo meglio: c’era solo un’inoffensiva cinquefoglia, allegra e rigogliosa nello splendore di giugno, e una macchia di forsizia.
Shaw aprì a forza la portiera destra, continuò a spingere fino a che non riuscì a scacciare rami e foglie. Si accorse che il suo avversario aveva scelto bene i tempi per lanciare l’attacco. Se avesse fatto cadere il masso troppo presto, Shaw non avrebbe avuto problemi a frenare. Se avesse agito anche con un solo secondo di ritardo, invece, la Kia sarebbe passata incolume.
Era certo che fosse stata un’aggressione premeditata.
Lo Stato di Washington era colpito da terremoti e attività sismiche di ogni tipo ma nei dintorni non s’era mosso nulla, e i massi di quelle dimensioni di solito se ne stanno buoni dove si trovano, a meno che qualcuno non li sposti intenzionalmente, facendoli rotolare davanti (o sopra) a una macchina lanciata all’inseguimento di un criminale armato in fuga.
Dopo essersi levato la polvere dalla giacca sportiva a quadri marrone, Shaw si strizzò nello stretto spazio tra la portiera e il telaio. Era in ottime condizioni fisiche, come ci si poteva aspettare da un uomo che per hobby scala montagne, ma il varco che era riuscito a ritagliarsi non superava i trentacinque centimetri e ben presto rimase incastrato. Decise di allargarlo con uno spintone. Poi si tirò indietro, e giù un altro spintone. Aveva guadagnato qualche centimetro.
Sentì un fruscio nella boscaglia dall’altra parte della strada. Il tizio che aveva gettato il masso di fronte alla sua macchina stava scendendo il versante della collina, fendendo la densa vegetazione. Shaw si dimenò per liberarsi. Quell’uomo aveva qualcosa in mano. Qualcosa che scintillava. Una pistola.
Suo padre era un survivalista, e in un certo senso lo era anche Shaw. Conosceva miriadi di modi diversi per ingannare la morte. E poi era uno scalatore, un fanatico del motocross, senza contare che la sua professione lo metteva di fronte ad assassini e criminali che non si sarebbero fermati di fronte a nulla pur di non finire in galera. Il fumo della morte si innalzava attorno a lui, sempre, lo seguiva e lo avvolgeva ovunque andasse. Ma a preoccuparlo non era la prospettiva della fine di tutto. Nella morte non c’era consapevolezza. No, un infortunio catastrofico sarebbe stato molto, molto peggio. Un danno irreparabile alla spina dorsale, agli occhi, alle orecchie. Un corpo mutilato. Un mondo eternamente oscuro o muto.
Era sempre stato «quello inquieto» tra i suoi fratelli. E adesso che era cresciuto e di quell’inquietudine aveva fatto uno stile di vita, sapeva che un handicap del genere sarebbe stato intollerabile per lui. L’inferno in terra.
Continuò a spingere. A strizzarsi nel varco.
Era quasi fuori.
Forza, forza…
Sì!
No.
Proprio quando stava per evadere dalla sua prigione, il portafogli, nella tasca posteriore sinistra dei jeans neri, rimase impigliato.
Il suo aggressore si bloccò, sporgendosi in mezzo alla vegetazione, e sollevò la pistola. Shaw sentì lo scatto del cane. Un revolver.
Un revolver grosso, per la precisione. Quando sparò, la forza della detonazione fece volare le foglie verdi dai rami.
Mancato. Il proiettile atterrò poco lontano da Shaw, sollevando una nuvola di polvere.
Un altro click.
L’uomo sparò di nuovo.
E questa volta centrò il bersaglio.

Colter Shaw Giallo - Thriller - Noir Jeffery Deaver Segnalazione
Ketty
  • Website

Faccio i conti con la mia insaziabile voglia di conoscenza, mi piace condividere con gli altri le cose che imparo e confrontarmi, questo blog tenta di raccogliere i pezzi confusi di me.

Related Posts

Giallo - Thriller - noir

James Patterson – Omicidio a Manhattan

Cavalli Giulio

Giulio Cavalli – I mangiafemmine

Connelly Michael

Michael Connelly – Il giorno dell’innocenza

Add A Comment

Leave A Reply Cancel Reply

@pausacaffeblog
  • Facebook 4.4K
  • Twitter 594
  • Pinterest 98
  • Instagram 652
Cerca nel sito
Ultimi articoli
5 Dicembre 2023

Giornata mondiale del suolo 2023

4 Dicembre 2023

La classifica dei libri – 04 Dicembre 2023

1 Dicembre 2023

Novità in Libreria – Dicembre 2023

1 Dicembre 2023

Eventi letterari nel mese di dicembre 2023

28 Novembre 2023

Rosa Parks: il “no” che cambiò la storia

Pausa Caffè

La pausa caffè è quello stacco dal lavoro o dalla tua vita che ti rimbalza in una zona neutra di cazzeggio, di non voglio pensare, di spettegoliamo su o di mi sfogo di tutto. La pausa caffè assume una sua forma in quel preciso momento in cui tu sei là. Dipende da te, dal caffè e dal tuo interlocutore. Non è mai uguale a se stessa. Questo è il senso di questo blog.

E’ tempo di …

…. castagne, vino, funghi, sapori intensi, foglie, sfumature di colori, di piumotti caldi nel letto, di streghe, di primi fuochi nei camini, di arancione e dell’odore delle caldarroste per le strade….

Delizioso Autunno! La mia anima è veramente a lui sposata, e se io fossi un uccello volerei per la Terra in cerca dei successivi Autunni. (George Eliot)

Calendario Articoli
Luglio 2020
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  
« Giu   Ago »
Libro Caffè
  • Autori
  • Narrativa
  • Narrativa rosa e Chick Lit
  • Giallo, Thriller, noir
  • Fantasy, Gotico e Horror
  • Narrativa per Ragazzi
  • Saggistica
  • L’angolo della poesia
  • Racconti, storie e leggende
  • Eventi e Curiosità sui Libri
Cibo & Caffè
  • Salato
  • Dolce
  • Bevande
  • Alimentazione
  • Alimenti
  • Spezie e aromi
  • Pesi e Misure
  • Ricette Speciali
DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

Il blog non ha alcun fine di lucro e contiene Immagini, Video, Racconti e Foto prelevate dalla rete, pertanto tutti i diritti rimangono dei rispettivi autori ed editori.

STRUMENTI
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
Social
  • eMail
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter
Copyright © 2023 PausaCaffeBlog.it - Tutti i diritti sono riservati. [email protected] - Web Developer: Biagio Vasi

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.