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SEI QUI: Home » PausArt » Max Ernst: surrealismo eccentrico
PausArt

Max Ernst: surrealismo eccentrico

KettyDa Ketty13 Luglio 2016Nessun commentoTempo di lettura: 3 min.
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Oedipus Rex (1922)Max Ernst è stato un pittore e scultore tedesco naturalizzato francese, considerato uno dei maggiori esponenti del surrealismo, nasce 2 aprile 1891 a Brühl, vicino a Colonia.
Nel 1909 si iscrive all’Università di Bonn per studiare filosofia, frequentando anche dei corsi rivolti alla psicologi e all’arte degli alienati, ma abbandona presto questo indirizzo per dedicarsi al mondo dell’arte.
Nel 1912 fonda, assieme ad August Macke il gruppo “Das Junge Rheinland”, esponendo per la prima volta a Colonia alcune sue opere alla Galerie Feldman.
Nell’agosto dell’anno seguente si reca per la prima volta a Parigi. Partecipa alla Prima guerra mondiale, nonostante il servizio militare, riesce a dedicarsi alla pittura, esponendo alla galleria “Der Sturm” che lo indurrà a pubblicare un articolo Sull’evoluzione del colore.
Ritornato a Colonia nel 1918 sposa Luise Strauss.
La scoperta della pittura di Giorgio de Chirico lo spinge a realizzare un album di litografie (Fiat Modes Pereat Art), nello stesso anno fonda con Johannes Theodor Baargeld il gruppo dada W/3 West Stupidia, i due artisti pubblicano la rivista Der Ventilator e il Bullettin D e organizzano la prima mostra Dada a Colonia.
Nel suo secondo viaggio a Parigi nel 1920, ha modo di farsi apprezzare dai critici della capitale, riuscendo ad esporre alcune sue creazioni presso la “Galerie Au Sans Pareil”.
Max ErnstLa prima esposizione avvenne nell’anno 1921 presso la Galerie au Sang Pareil di Parigi. Importante è il suo incontro con alcuni esponenti del surrealismo, come André Breton e Paul Éluard; dalla sua collaborazione con quest’ultimo nascono due volumi, Les malheurs des immortels e Répétition (1922).
È il periodo in cui, forse ispirato da un suggestivo viaggio in Oriente, elabora una nuova tecnica pittorica, il frottage, con il quale realizza un ciclo di immagini pubblicate nel volume Histoire naturelle (1926).
Nel 1929 pubblica il primo dei suoi romanzi-collage, La Femme 100 têtes e l’anno dopo collabora con Salvador Dalí e Luis Buñuel al film L’âge d’or.
Nel 1930 realizzò Reve d’une petite fille qui voulut entrer au Carmel, mentre nel 1934 fu la volta di Une semaine de bonté (“Una settimana di bontà”).
Le tavole di questi romanzi-collages erano realizzate con collages di immagini ricavate da opere scientifiche, enciclopedie mediche, cataloghi o racconti illustrati, il montaggio dei collages era volutamente dissimulato, per regalare all’opera un’apparenza di unità, particolarmente evidente nella versione tipografica.
I contrasti con Breton, inducono Ernst ad abbandonare il gruppo surrealista nel 1938 e a trasferirsi, assieme alla pittrice Leonora Carrington, nei pressi di Avignone.
Nel 1941 il pittore raggiunge gli Stati Uniti, dove collabora alla rivista surrealista VVV, e dove rimane fino al 1953.
Durante questo periodo, trascorso in Arizona, lavora instancabilmente, sperimentando nuove forme espressive, come il dripping, e realizzando importanti sculture tra le quali, per esempio, Il re che gioca con la regina (1944).
Negli Stati Uniti si sposa per ben due volte, la prima con Peggy Guggenheim, nel 1941, la seconda con Dorothea Tanning.
Rientrato in Europa, vince il primo premio alla Biennale di Venezia nel 1954.
Muore a Parigi il primo aprile del 1976.

Arte Max Ernst Pausart
Ketty
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Appassionata di tutto e di niente, cerca quotidianamente di combattere la sindrome da "Nessuna ne fa e cento ne pensa". Non essendo ancora riuscita a scoprire cosa farà da grande, non le resta che provare ... un giorno scoprirà il suo talento!

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E’ tempo di …

…. arance, sciarpe, ombrelli colorati, nasi arrossati, calzettoni, fumo dai camini e profumo di legna, stivali, zuppe calde, cappuccini, neve sui monti, Natale, coriandoli, sfumature di grigio come foto in bianco e nero, abbracci caldi, piedi freddi, piumoni morbidi …

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(William Blake)

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