Il cachi o kaki è un albero da frutto, tra i più antichi, originario dell’Asia orientale. In botanica appartiene al genere Diospyros (il nome deriva dal greco Dios=dio e pyros=frumento), della famiglia delle Ebenacee, precisamente al genere Diospyros kaki (il nome Kaki è l’abbreviazione del nome originale giapponese “Kaki no ki”), spesso è confuso con il loto del Giappone che invece appartiene al Diospyros lotus, viene chiamato pure Mela d’Oriente, Cibo degli Dei e Albero delle sette virtù, nella medicina tradizionale era considerato il “sole rosso d’autunno”, concentra in sé la forza del sole estivo ormai morente, in Giappone è chiamato anche Albero della Pace, poiché alcuni esemplari riuscirono a sopravvivere alla bomba atomica sganciata su Nagasaki nel 1945.
Le sue origini risalgono alla Cina di 2000 anni fa, chiamato Albero delle sette virtù per la sua resistenza alle avversità e quindi vive a lungo, per la sua capacità di fare una grande ombra, dà agli uccelli la possibilità di nidificare fra i suoi rami, le sue foglie giallo-rosse sono decorative, il legno produce un bel fuoco, per le sostanze concimanti che dona al terreno.
Ha raggiunto l’Europa alla fine del Settecento, ma solo come pianta ornamentale, i primi in Europa ad utilizzare il frutto furono i Francesi intorno al 1860, mentre in Italia fa la sua comparsa a Firenze nel 1871 per i giardini di Boboli. Le prime coltivazioni sono sorte del Salernitano nel 1916 per poi diffondersi in Veneto, Emilia Romagna e Sicilia, dove riveste un’importanza notevole il cachi di Misilmeri che viene esportato in tutto il mondo.
Come abbiamo già detto è una pianta molto resistente alle avversità dei parassiti,ma anche a climi e terreni diversi.
La sua stagione è l’autunno, da settembre a novembre.
Le varietà si distinguono tra il caco comune ed il caco vaniglia o mela.
Il caco comune hanno una concentrazione elevata di tannini e per questo non può essere consumato subito dopo la raccolta, per renderlo commestibile i frutti devono infatti essere “ammezziti”, cioè fatti maturare fino a perdere il contenuto di tannini che li rende astringenti e “allappanti”, ne consegue che la lunga maturazione produce una gran quantità di zuccheri che rende questo frutto dolcissimo, il più conosciuto è il Loto di Romagna.
Il caco vaniglia o mela invece è caratterizzato da una scarsissima concentrazione di tannini e può essere raccolto e mangiato anche in fase di maturazione precoce, tra questa varietà troviamo il Vaniglia della Campania, il Fuyu, il Kawabata, il Suruga caratterizzato da polpa dura ed il Misilmeri esportato dalla Sicilia in tutto il mondo.
I cachi per la quantità notevole di zuccheri (16%) sono dei frutti molto energetici per questo consigliati ai bambini, agli sportivi, a chi soffre di astenia ed in generale a chi è fisicamente debilitato e stress psicofisico, ma per lo sesso motivo sono sconsigliati a chi è obeso o soffre di diabete. 100 grammi di cachi forniscono all’incirca 65-70 kcal.
Contengono una buona quantità di vitamina A e discrete quantità di vitamina C, di beta-carotene e criptoxantina (causa del colore arancione), sono anche una eccellente fonte di potassio, ma anche fosforo, magnesio, calcio e sodio. Sono utili per l’apparato nervoso ed per chi soffre di fegato, indicati in caso di stipsi per le proprietà lassative e diuretiche, aiutano a rafforzare il nostro organismo e il sistema immunitario per affrontare e prevenire i tipici malanni di stagione.
Il frutto va mangiato ed utilizzato quando è perfettamente maturo, ma il frutto acquistato maturo dura pochissimi giorni, quindi converrebbe acquistarli acerbi e farli maturare in casa, per accelerare la maturazione basta sistemare il frutto vicino a delle mele.
Si presta bene ad essere essiccato, ma in questo caso si sceglie un frutto non maturo e si essica dopo averlo sbucciato, denocciolato e tagliato a spicchi.
La polpa genaltinosa è indicata per le preparazioni come confetture, macedonie, budini, gelati, si combina bene con altri frutti, magari con connotazione più acida come fragole o frutti di bosco, per riequilibrare l’eccessiva dolcezza. In Giappone il kaki viene utilizzato per la realizzazione di bevande alcoliche, comprese derminate varietà di sakè. Si abbina bene con il sapore del Grand Marnier, degli amaretto, del pistacchio, delle castagne, delle nocciole
Curiosità: lo sapevate che se aprite i noccioli dei cachi all’interno trovate i semi a forma di posate? E’ un giochino che si tramanda nella mia famiglia da sempre e potete farlo anche con i vostri bambini, non so spiegare questo fenomeno, nei miei ricordi dell’infanzia era considerato magico. Secondo la tradizione contadina le posate hanno il potere di prevedere l’andamento dell’inverno: se trovate il coltello ci sarà freddo pungente; la forchetta prevede un inverno mite; il cucchiaio invece porta tanta neve. Purtroppo oggi in commercio si trovano sempre più cachi senza noccioli, che peccato!
Ricette con i cachi:
Biscotti ai cachi
Crema di cachi
Cheesecake di cachi
Confettura di cachi
Crostata di cachi
Bavarese ai cachi
Budino di cachi
Flan di cachi
Gelato di cachi
Mousse di cachi
Muffins ai cachi
Plumcake di cachi
Salsa di cachi
Semifreddo di cachi
Sorbetto di cachi
Tiramisù ai cachi
Torta di cachi (Kaki Cake)