Il treno
Affido la speranza
a un treno distratto
che non ha orari.
Viaggiano le mie contraddizioni.
Una valigia aperta
tra l’andare e il restare
incollata a un’ombra.
Un bagaglio smarrito
di partenze mancate
e biglietti di ritorno
mai timbrati.
C’è una me
che vuole volare con le rondini
e un’altra
che siede in salotto
con la malinconia.
Mi sdraio
sulle rotaie del dubbio.
Ogni scelta
un bivio silenzioso,
ogni silenzio
una dichiarazione non detta.
Ferma.
Binario muto,
nessun annuncio.
Il tempo rapido
scuote le rotaie.
Le piega.
Le dimentica.
Non rallenta.
Sceglie curve
che non chiesto.
Non si ferma
in nessuna stazione
e attraversa incurante
il binario
che già aspetta
il prossimo treno.
Galatea K.V.
Una poesia introspettiva che utilizza la metafora del viaggio ferroviario per esplorare i temi dell’incertezza, dell’identità e delle scelte non compiute. Il treno diventa simbolo di un tempo che scorre inesorabile, di occasioni perdute e di un’esistenza sospesa tra il desiderio di partire e la paura di restare.
4 commenti
La vita stessa è un treno con mille fermate tutto sta nel trovare il binario giusto e non perdere mai le coincidenze.
La speranza ….vale più dell’ora , molte volte…
Come mai nessuno ha apprezzato questo splendido brano? fa comprendere molto di te!!!
Forse perchè spesso la gente è come un treno ad alta velocità!