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Bertola Stefania

Stefania Bertola – La Rosa e la spina

22 Ottobre 2025Updated:22 Ottobre 2025Nessun commento6 Mins Read
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Stefania Bertola - La Rosa e la spina
Stefania Bertola - La Rosa e la spina
Stefania Bertola – La Rosa e la spina

La Rosa e la spina di Stefania Bertola è un romanzo pubblicato il 7 ottobre 2025, da Einaudi. Rosa Soave, quarantenne alle prese con un ex marito infedele, un figlio vivace e una nemica del liceo implacabile, cerca di rimettere insieme la sua vita tra amori improbabili, intrighi e pettegolezzi, imparando che a volte bisogna ricominciare da capo. Tra caos e ironia, dovrà trovare la sua nuova normalità.

“Rosa Soave guarda desolata il quaderno Pigna che ha fra le mani. È uno di quelli per cui va matta, con la copertina di cartone rigido a fiori. L’ha comprato una sera di dicembre, nella cartoleria di via Andrea Doria, e l’ha portato a casa come avrebbe fatto con un micetto sperduto: teneramente, con entusiasmo.”

La trama del libro La Rosa e la spina

Rosa Soave ha quasi quarant’anni, un figlio, un ex marito che l’ha lasciata il giorno di Natale e un quaderno Pigna con cui chiacchiera come se fosse un amico. E poi intorno a lei volteggiano cognate eco-bio con smanie romantiche, capi fin troppo affascinanti, preti impiccioni, editori sentimentali, professori sexy, amiche tuttofare, famiglie pericolose…

In questo tourbillon, Rosa ha una sola certezza, con l’amore ha chiuso. Ma quando dalle nebbie del passato riemerge Doralice Spina, la sua miglior nemica del liceo, specializzata nel rovinare le vite degli altri – è davvero troppo. La Spina pungerà ancora o Rosa riuscirà a impedirglielo?

Oltre a scrivere sul suo quaderno nuovo e a detestare l’altrettanto nuova fidanzata dell’uomo che fino a ieri era suo marito, Rosa Soave ha molti altri impegni, deve tenere a bada le maestre troppo creative di suo figlio Valentino, frequentare un corso di danze irlandesi, difendersi dalla svagatissima cognata Clementina che abita sul suo stesso pianerottolo e le controlla la raccolta differenziata. E poi, soprattutto, provare a rimediare ai pasticci di Claudio, il fascinoso direttore del supplemento letterario per cui lavora.

Fra amori improbabili, cene trappola e pettegolezzi d’ufficio, Rosa prova a tenere insieme i pezzi della sua esistenza e a inventarsi di punto in bianco una nuova normalità. Poi però, è ovvio, arrivano i problemi. Il primo è che Malefica, sì, l’ha ribattezzata così, non solo le ha soffiato il marito, ma adesso inizia persino a minacciarla perché firmi al più presto le carte per il divorzio.

Il secondo è che torna in scena pure la sua nemica giurata del liceo, Doralice Spina, più seducente che mai e pronta a qualsiasi sotterfugio per ottenere ciò che vuole. È lei la vera antagonista di questa storia, visto che non c’è rosa senza spina: da una così conviene tenersi alla larga, chiedere a chi non l’ha fatto in passato e l’ha pagata carissima. Ma quando il bel direttore perde la testa proprio per Doralice, beh, Rosa non può certo restare a guardare.

Una commedia metropolitana che consola, fa ridere e conferma che a volte non c’è altro da fare, bisogna prendere un bel respiro e ricominciare da capo.

Incipit del libro La Rosa e la spina

Accidenti, siamo già in aprile e non ho scritto ancora una riga.
Rosa Soave guarda desolata il quaderno Pigna che ha fra le mani. È uno di quelli per cui va matta, con la copertina di cartone rigido a fiori. L’ha comprato una sera di dicembre, nella cartoleria di via Andrea Doria, e l’ha portato a casa come avrebbe fatto con un micetto sperduto: teneramente, con entusiasmo.

Avrò cura di te, quaderno Pigna. Questa volta lo farò. Scriverò ogni giorno qualcosa. Anche solo una frase, un rigo appena, come diceva quel libro carino. Poca roba, ma tutti i giorni, fino alla fine dell’anno. Per avere un anno della mia vita ben impacchettato. Almeno uno. Ne ho già consumati trentotto, un attimo e sono quaranta, e cosa ho messo nel freezer degli anni conservati? Nulla.

Cosí pensava Rosa, risalendo verso casa, quella sera di dicembre pochi giorni prima di Natale. E pensava sul serio. Era veramente intenzionata. E allora come mai, in questa giornata di aprile, non ha ancora scritto neanche una frase, un rigo appena?
Per saperlo, vi consiglio il riassunto degli episodi precedenti.

1.

Riassunto degli episodi precedenti
Rosa il giorno di Natale si sveglia con la strana sensazione che ci sia qualcosa che non va. Ha ragione: dopo il festoso pranzo famigliare consumato a casa dei suoceri con ampia partecipazione di parenti, la sera suo marito Leonardo le comunica che il giorno seguente la lascerà, in quanto innamorato già da tempo di Annalisa, la sua assistente. Leonardo è dentista, e Annalisa è quella che fa la detartrasi.

Rosa e Leonardo hanno un figlio di nove anni, Valentino, a cui raccontano un sacco di bugie, tipo che papà va via per un po’ perché deve seguire i lavori di ristrutturazione della villetta di zio Berto.
– Ma papà fa il dentista, – obietta Valentino, che non è scemo.
– Anche i dentisti possono seguire i lavori di ristrutturazione, – risponde Leonardo.

Valentino non lo nega, e cosí gli fanno digerire la separazione a piccole dosi. Leonardo gli fa digerire anche Annalisa a piccole dosi, e comunque Valentino la conosceva già, visto che quella melensa traditrice se lo coccolava sempre quando Rosa lo portava in studio.

Cosí l’inverno si è sgretolato fra pianti e acrimonia, ma quando i giardini di marzo hanno cominciato a scegliere nuovi colori, Rosa si è ripresa, e anzi ha iniziato a chiedersi com’era successo che avesse sposato Leonardo Spanò.

Sostanzialmente, le pare di ricordare alla fine, lo ha sposato perché lui ci teneva tantissimo e lei voleva un bambino. Poi certo, lui le piaceva, e a chi non sarebbe piaciuto? Era bello, abbastanza spiritoso e accomodante. Ma era stato l’amore travolgente che quando finisce ti lascia acciaccata come una pesca matura calpestata da un pitbull?
No.

Quindi, pronta anche lei a vestirsi di nuovi colori, in questo giorno di aprile Rosa recupera il quaderno Pigna dalla scatola in cui era stato riposto, e si chiede:
Ha senso cominciare un diario in aprile?
Lí per lí, a occhio, la risposta è no.

Anche perché tenere un diario prende un sacco di tempo. Era facile, per le signorine dell’Ottocento che non avevano niente da fare tranne ricamare e suonare male il pianoforte. Per una madre lavoratrice del ventunesimo secolo è un casino.

E infatti Rosa dà un’occhiata al telefono e sobbalza. È tardi! È sempre tardi, nella sua vita. Ma oggi è piú tardi del solito. Deve preparare Valentino perché fra poco Leonardo viene a prenderlo, questo week-end sta con lui e Malefica.

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… rinascita, clima dolce, mandorli in fiore, luce forte, canti di uccelli, colori, prati fioriti, bambini che giocano in cortile, profumi, aria aperta, carezze di sole, di amori ed innamoramenti…

I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. (Khalil Gibran)

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