La Giornata mondiale della libertà di stampa è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1993, si celebrata il 3 maggio e rappresenta da un lato un’occasione per promuovere azioni concrete e iniziative finalizzate a difendere la libertà della stampa, ma dall’altro è anche un’opportunità per valutare la situazione della libertà di stampa nel mondo.
L’UNESCO ricorda la giornata della libertà di stampa conferendo il premio UNESCO/Guillermo Cano World Press Freedom Prize a individui, organizzazioni o istituzioni che hanno dato un contributo evidente alla difesa e/o alla promozione della libertà di stampa ovunque nel mondo, creato nel 1997, il premio è in onore di Guillermo Cano Isaza, giornalista colombiano che è stato ucciso davanti agli uffici del suo giornale il 17 dicembre 1986.
“Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la mia vita affinché tu lo possa dire”
(Evelyn Beatrice Hall, erroneamente attribuita a Voltaire)
Classifica della libertà di stampa
La libertà di stampa secondo la classifica annuale di Reporters sans Frontieres , che valuta l’ambiente per il giornalismo in 180 paesi, il nostro Paese nel 2024 scende al 46esimo posto, rispetto al 41esimo dell’anno precedente.
La prime tre posizioni sono occupate da Norvegia, al primo posto per l’ottavo anno consecutivo; Danimarca al secondo posto, che guadagna una posizione rispetto al 2023; La Svezia al terzo posto, in salita dalla quarta posizione nel 2023.
Alla 10esima posizione sale la Germania (21esima 2023); alla 23esima sale il Regno Unito (26esima 2023); alla 21esima sale la Francia (46esima 2023) ; alla 55esima precipitano gli Stati Uniti (45esima 2023), alla 162esima scende la Russia (164esimo 2023). L’ultimo posto è della Eritrea, preceduta da Siria (179) e Afganistan (178).
Il Rapporto 2024 evidenzia gli impatti rapidi che l’industria della disinformazione nel contesto digitale ha avuto sulla libertà di stampa. In 118 paesi su 180 valutati, la maggioranza dei partecipanti al sondaggio ha segnalato la frequente o sistematica partecipazione di attori politici in massicce campagne di disinformazione o propaganda. Si sta progressivamente dissolvendo la distinzione tra verità e menzogna, realtà e artificio, fatti e finzioni, mettendo a rischio il diritto all’informazione. L’enorme capacità di manipolare i contenuti viene sfruttata per danneggiare coloro che rappresentano il giornalismo di qualità e per minare il giornalismo stesso.
Il significativo progresso dell’intelligenza artificiale sta ulteriormente destabilizzando il settore dei media, già compromesso dal Web 2.0. E ora l’intelligenza artificiale sta elaborando e restituendo i contenuti sotto forma di sintesi che travalicano i principi di rigore e affidabilità.
Ricordiamo chi ha perso la vita per difendere questa libertà
Una giornata destinata a richiamare l’attenzione, allertare e sensibilizzare il pubblico, stimolare dibattiti tra i professionisti dei media, oltre a essere una giornata commemorativa, per ricordare i giornalisti, fotoreporter e cineoperatori che hanno legato il loro destino alla libertà di informazione che hanno pagato con la vita, sono più di 200 solo gli Italiani, persone straordinarie come:
Cosimo Cristina (1935-1960), Termini Imerese (Palermo)
Mauro De Mauro (1921-1970), Palermo
Giovanni Spampinato (1946-1972), Ragusa
Giuseppe Impastato (1948-1978), Cinisi
Mario Francese (1925-1979), Palermo
Giuseppe Fava (1925-1984), Catania
Mauro Rostagno (1942-1988), Lenzi di Valderice (Trapani)
Giuseppe Alfano (1945-1993), Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
Giancarlo Siani (1959-1985), Napoli
Carlo Casalegno (1916-1977), Trino
Walter Tobagi (1947-1980), Milano
Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi in Libano il 2 settembre 1980
Almerigo Grilz, (1953-1987) morto in Mozambico
Guido Puletti (1993), Bosnia
Marco Luchetta, (1952-1994), Mostar (Bosnia) insieme agli operatori della Rai di Trieste Alessandro Ota e Dario D’Angelo
Ilaria Alpi (1961-1994), Mogadiscio, Somalia, con l’operatore Milan Hrovatin
Gabriel Gruener (1963-1999), Brazda, Macedonia
Antonio Russo, (1960-2000), Tiblisi, Georgia
Maria Grazia Cutuli (1962-2001), Afghanistan, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul. Insieme a lei uccisi: l’inviato di El Mundo Julio Fuentes e due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari
Raffaele Ciriello (1959-2002), Ramallah, Cisgiordania
Enzo Baldoni (1948–2004), Najaf, Iraq
Vittorio Arrigoni (1975-15 aprile 2011), Gaza
Andrea Rocchelli (1983-24 maggio 2014), Slavianks, Ucraina
Simone Camilli (1979-13 agosto 2014) Gaza
Giulio Regeni (1988-2016) Egitto
Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e Articolo 19
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”