“Almeno non ti ho portato a vedere uno spettacolo brutto!” dice una signora all’amica uscendo soddisfatta dalla prima, del 22 Marzo, dell’ultimo lavoro di Sceluq Ensemble Teatrale. “La Lupa” ispirato alla celebre novella verista di Verga, considerata dai più sua punta di diamante, ha solcato il palcoscenico del Palacultura Antonello da Messina, coi suoi temi di amore, passione e perdizione.
Il racconto si sviluppa attorno al personaggio di “Gnà Pina” soprannominata “la Lupa” per la sua voracità sessuale, che la emargina dal mondo femminile contadino dell’epoca. La trama si dipana nella Sicilia povera e dignitosa dei contadini al servizio di un padrone, in cui si intrecciano le vite e i sentimenti dei personaggi.
La messa in scena si caratterizza per un mix di recitazione teatrale e video-storytelling che si fondono nell’idea drammaturgica, sottolineata da musiche e canti della tradizione eseguiti rigorosamente dal vivo, da Marcello Cacciola (chitarra, mandolino e organetto), Matteo Oliveri (clarinetto e flauto), Francesco Egitto (fisarmonica), Concetto Stracuzzi (percussioni e voce) e Carmelo Giusi (voce).
SCELUQ ensemble teatrale è un’associazione culturale nata nel 2008 che da allora ha realizzato numerosi lavori teatrali ed eventi, con la mission di fare delle arti sceniche motivo di aggregazione culturale e scambio. È guidata dal presidente Piero Pino, manager di produzione, affiancato nella direzione artistica da Sabrina Sciabà, multimedia e web manager, e nelle pubbliche relazioni da Matilde Perissinotti Bisoni, conduttrice del laboratorio di formazione, che ha curato anche la regia e l’adattamento di questa piece.
Traspare l’attitudine a un teatro fresco e popolare, di stampo registico, che racconta storie con modalità di facile fruizione. Nell’opera si canta e si danza un bel po’, Sabrina Sciabà nei panni della protagonista prende in carico la maggior parte della forza drammatica del testo, in questo piccolo tesoro per gli amanti del genere cui l’ensemble ha lavorato con passione da novembre, per poi intensificare le prove da gennaio.
La tragicità dell’opera si stempera con spunti di commedia nei quali vediamo fra gli altri un convincente Nino Santamaria strappare più volte il riso con la sua veracità. A fine spettacolo dichiara: “Esperienza bellissima, penso il lavoro sia arrivato a tutti. Abbiamo avuto qualche piccolo imprevisto tecnico, come spesso succede negli esordi, ma siamo riusciti comunque a mantenere la concentrazione. Ciò che preferisco di questo adattamento è che inizia con brio per poi sfumare gradualmente in dramma.”
Considerando che “La Lupa” è una novella del 1880, colpisce come continui a offrire spunti sulla sfaccettata e complessa questione dell’emancipazione femminile, ma anche su cosa sia la libertà in generale: Non essere people pleaser ma fondati sulle proprie istanze, valoriali e o istintive, chiede il tributo dello stigma da almeno una parte della società. Non sempre cristallino quali siano le ragioni profonde per essere outsider; nell’epoca del politicamente corretto simultaneo a grandi bombardamenti, pare solo gli estremi nel bene o nel male suscitino attenzione.
Oltre a Sabrina Sciabà fra gli interpreti principali c’è Enrico Saglimbeni nel ruolo di Malerba, Marcello Insollito è Nanni Lasca, Adriana Malignaggi impersona Maruzza. Il cast si completa con Nella Sgroi (Filomena), Pina D’Andrea (Jatina), Rosy Romeo (Grazia) che inoltre danza nelle suggestive vesti di una metaforica figura oscura, Daniele Marino (Bruno), Carmelo Giusi (Neli), Michele Careno (Padre Angiolino) e il già citato Santamaria (Janu).
Lo staff tecnico è composto da Piero Pino (Direttore di produzione), Giovanni Martino (Assistente alla regia), Pina La Monica (Direttore di scena), Sabrina Sciabà (Multimedia), Sound’s colors di Giovanni Rando (Service audio e luci), Giovanni Rando (Scenografie).
Costumi messi a disposizione da Nino Alessandro, nominato nel 2023 ambasciatore della tradizione popolare nel mondo.