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SEI QUI: Home » Costume & Società » Cinema e TV » Dalla penna alla pellicola » Sophie Kinsella – I Love Shopping (Recensione)
Dalla penna alla pellicola

Sophie Kinsella – I Love Shopping (Recensione)

23 Maggio 2009Updated:11 Aprile 20231 commento6 Mins Read
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Sophie Kinsella – I Love Shopping

I Love Shopping è il primo romanzo scritto da Madeline Wickham con lo pseudonimo di Sophie Kinsella. È il primo di una serie di romanzi con protagonista Rebecca Bloomwood, diventato in poco tempo e una delle più celebri opere della letteratura chick lit.

Trama di “I Love Shopping”

Rebecca Bloomwood – Becky per gli amici – è una giornalista economica della rivista “Far fortuna risparmiando”. Vive a Londra, in uno dei quartieri più centrali, insieme a Suze, con cui divide entusiasmi, fantasie, progetti per il futuro. È carina, piena di inventiva, determinata, si destreggia fra vecchi e nuovi spasimanti, frequenta i locali alla moda, sogna di diventare importante. E ha una irrefrenabile passione: lo shopping.

Irrefrenabile al punto da diventare una sorta di malattia, che la spinge a comprare abiti, accessori, cosmetici, ma anche dolci, biancheria e articoli per la casa, a dispetto di una reale necessità. Perché in ogni negozio o grande magazzino, in ogni catalogo di vendite per corrispondenza c’è sempre, per Becky, la grande occasione, l’oggetto irresistibile di cui non può assolutamente fare a meno. Niente e nessuno possono trattenerla: non le pressanti lettere di sollecito delle banche per i suoi molti conti in rosso, non i manuali che insegnano a risparmiare, non i buoni propositi di contenere le proprie spese.

I love shopping è un romanzo brillante e intelligente, in cui si susseguono situazioni paradossali ma non improbabili.
Un romanzo che tiene il lettore avvinto dalla prima all’ultima pagina perché, come sostiene l’autrice, “Becky è tutte le donne che escono per acquistare un litro di latte e tornano a casa con un paio di stivali. È tutti gli uomini che si fermano di colpo davanti alla vetrina di un negozio e sanno, con assoluta certezza, che devono avere quella particolare giacca e, mio Dio, ci sono anche i calzoni coordinati. È tutte le persone che vanno in fibrillazione quando vedono la scritta SALDI, e che, quando ricevono l’estratto conto della carta di credito, pensano immediatamente a un errore perché loro non possono aver speso tanto”. Insomma, Becky è un po’ tutti noi.

Questo è quello che pensa la critica e tutte le mie amiche, per me è stato diverso, ho letto quasi tutta la saga della Kinsella, per puro masochismo.
Cosa posso dire? Noioso, Becky è il personaggio più irritante, superficiale e alienato che io abbia mai trovato in un romanzo decantato come “divertentissimo! Geniale!”.
La nostra fanciulla fa stupidaggini su stupidaggini per centinaia di pagine e poi, miracolosamente, si scopre che una delle sue stupidaggini non è poi così stupida, anzi, è geniale, piovono offerte di lavoroe tutto si sistema, in pratica questa è la trama di tutti i libri.
Durante la lettura ripetevo a me stessa: “La protagonista è una cretina, la gente così andrebbe curata, non può andarle sempre tutto bene. Non è possibile!”. Fortunatamente non è uno di quei libri da cui si può estrarre una morale, ma se si potesse sarebbe: sii oca, irresponsabile e spendacciona, combinane di tutti i colori, tanto per una strana convergenza astrale tutto si sistemerà e il mondo intero ti amerà.

Incipit di “I Love Shopping”

1
Okay. Niente panico. Niente panico. É solo un estratto conto della Visa. É solo un pezzo di carta con qualche numero scritto sopra. Che paura può farmi?
Dalla finestra dell’ufficio osservo un autobus che percorre Oxford Street. Cerco di costringermi ad aprire la busta bianca posata sulla scrivania invasa dal disordine. É solo un pezzo di carta, mi dico per la milionesima volta. E poi non sono mica stupida, no? So esattamente a quanto ammonta questo estratto conto. Be’, più o meno. A grandi linee.
Saranno… duecento sterline. Forse trecento. Sì, sulle trecento. Massimo tre e cinquanta.
Chiudo gli occhi e mentalmente cerco di fare il calcolo. Il tailleur di Jigsaw. La cena con Suze da Quaglino. E poi quel meraviglioso tappeto rosso e giallo. Ora che ci penso, il solo tappeto è costato duecento sterline. Ma le valeva, fino all’ultimo penny. É piaciuto a tutti. Be’, per lo meno a Suze.
E il tailleur di Jigsaw era in saldo: trenta per cento di sconto. Quindi, in realtà, è
stato un risparmio.
Apro gli occhi e allungo la mano verso la busta. Come le mie dita sfiorano la carta mi vengono in mente le lenti a contatto nuove. Novantacinque sterline. Una bella cifra. Ma cosa ci posso fare? Ne avevo bisogno. Non posso mica andare in giro brancolando, giusto?
E poi ho dovuto comperare della soluzione fisiologica, un contenitore decente e un eye-liner ipoallergenico. Il tutto per un totale di… quattrocento?
Alla scrivania vicina alla mia, Clare Edwards alza lo sguardo dal piano di lavoro. Sta dividendo la corrispondenza in pile ordinate, come fa ogni mattina. Le ferma con degli elastici e ci mette sopra delle etichette con su scritto cose del tipo “Rispondere immediatamente” oppure “Rispondere – Non urgente”. Odio Clare Edwards.
«Tutto bene, Becky?» mi chiede.
«Sì, sì» rispondo con aria disinvolta. «Stavo solo leggendo una lettera».
Prendo in mano la busta, ma le mie dita si rifiutano di tirar fuori l’estratto conto. Si limitano a stringerla mentre la mia mente viene travolta come regolarmente accade ogni mese dal mio sogno segreto.
Volete sapere qual è il mio sogno segreto? Una volta ho letto un articolo su un giornale a proposito di un errore compiuto da una banca. Mi è piaciuto così tanto che l’ho ritagliato e l’ho attaccato all’anta dell’armadio. Due estratti conto di carta di credito sono stati scambiati, inviati alle persone sbagliate e sentite questa entrambe hanno pagato l’importo senza accorgersene, senza controllare.
Da quando ho letto quell’articolo, sogno segretamente che la stessa cosa accada a me. Una qualche vecchia rimbambita della Cornovaglia riceve il mio astronomico rendiconto e lo paga senza neppure guardarlo. E io mi becco il suo, tre scatolette di cibo per gatti a 1.99 sterline l’una, che naturalmente pago senza fare storie.

Dal libro è stato un adattamento cinematografico “I Love Shopping“, regia di P.J. Hogan con Isla Fisher nel ruolo di Becky, uscito nelle sale statunitensi nel 2009.
Rebecca Bloomwood è una donna bella ma totalmente irresponsabile, una maniaca della moda dedita allo shopping compulsivo. Luke Brandon (Hugh Dancy) è un giornalista estremamente ambizioso, ossessionato dalla carriera ma privo di qualsiasi interesse nei confronti degli acquisti. Due personalità apparentemente agli antipodi, ma che, nel corso della storia, scopriranno di essere più simili di quanto non pensino.

Cinema Commedia Libri - adattamenti cinematigrafici Narrativa rosa e Chick Lit Recensione Sophie Kinsella
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Faccio i conti con la mia insaziabile voglia di conoscenza, mi piace condividere con gli altri le cose che imparo e confrontarmi, questo blog tenta di raccogliere i pezzi confusi di me.

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1 commento

  1. Ely on 22 Gennaio 2010 11:31

    Ho fatto fatica a finirlo… non so come possa essere divertente, la protagonista mi fa venire il nervoso!!!

    Reply
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