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Premi Letterari

Premio Strega 2023: la cinquina dei finalisti

7 Giugno 2023Updated:5 Giugno 2024Nessun commento9 Mins Read
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Premio Strega 2023: la cinquina dei finalisti

Benvenuti nel post dedicato alla cinquina dei finalisti del Premio Strega 2023.

Si contenderanno la vittoria nella finale del Premio Strega 2023 i cinque finalisti decretati il 7 giugno, dai voti della giuria composta da 660 aventi diritto, tra gli Amici della domenica, Istituti italiani di cultura, lettori forti selezionati da librerie associate, collettivi di biblioteche, università e circoli di lettura.

L’annuncio dei finalisti è avvenuto nel Teatro Romano di Benevento, sede dell’azienda produttrice di liquore che finanzia e dà il nome al premio, invece che a Casa Bellonci, l’appartamento di Roma che apparteneva a Goffredo e Maria Bellonci, i fondatori del riconoscimento letterario. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming su Rai Play.

La serata finale che decreterà il vincitore si svolgerà  l’8 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma e sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai Tre.

Mi limitavo ad amare te di Rosella Postorino (Feltrinelli)
Come d’aria di Ada D’Adamo (Elliot)
Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone (Einaudi)
La traversata notturna di Andrea Canobbio (La nave di Teseo)
Rubare la notte di Romana Petri (Mondadori)

Premio Strega Giovani 2023

Il 6 giugno una giuria, composta da ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni provenienti da oltre duecentocinquanta scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero, ha decretato il vincitore della decima edizione del Premio Strega Giovani 2023, assegnato ogni anno a uno dei libri candidati al Premio Strega.
Ha vinto Come d’aria di Ada D’Adamo (Elliot Edizioni), con  preferenze 83 su 503 voti.

La cinquina finalista del Premio Strega 2023

Mi limitavo ad amare te di Rosella Postorino (Feltrinelli), presentato da Nicola Lagioia, con 217 voti.
Si esiste interi solo prima di nascere. Ma quello strappo è la vita. Omar ha dieci anni e passa le giornate alla finestra sperando che sua madre torni: da troppi giorni non viene, e lui non sa più nemmeno se è viva. Suo fratello gli strofina il naso sulla guancia per fargli il solletico, ma non riesce a consolarlo. Senza la madre il mondo svapora. Solo Nada lo calma, tenendolo per mano: soltanto lei, con i suoi occhi celesti, è per Omar un desiderio. Ha undici anni, sulla fronte una vena che pulsa se qualcuno la fa arrabbiare, e un fratello, Ivo, grande abbastanza da essere arruolato. Nada e Omar sono bambini nella primavera del 1992, a Sarajevo. Per allontanarli dalla guerra, una mattina di luglio un pullman li porta via contro la loro volontà. Se la madre di Omar è ancora viva, come farà a ritrovarlo? E se Ivo morisse combattendo? In viaggio per l’Italia, lungo strade ridotte in macerie, Nada conosce Danilo, che ha mani calde e una famiglia, al contrario di lei, e che un giorno le fa una promessa. Nessuna infanzia è spensierata, ciascuno di noi porta con sé le sue ferite, ma anche quando ogni certezza sembra venire meno, possiamo trovare un punto fermo attorno al quale far girare tutto il resto. Mi limitavo ad amare te entra nelle fibre del lettore colpendo quel punto come una freccia. Ispirato a una storia vera, è un romanzo di ampio respiro, di formazione, di guerra e d’amore, che si colloca a pieno titolo nella tradizione del grande romanzo europeo. ACQUISTA

Come d’aria di Ada D’Adamo (Elliot), presentato da Elena Stancanelli, con 199 voti.
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi.
Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia.
Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza.
Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente.
Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono. ACQUISTA

Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone (Einaudi), presentato da Franco Buffoni, con 183 voti.
1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita. “Dove non mi hai portata” è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. Attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d’Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un’indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge. Quando Lucia e Giuseppe arrivano a Roma è l’estate del 1965. Hanno con sé la figlia di otto mesi, sono innamorati, ma non riescono a liberarsi dall’inquietudine che prova chi è braccato. Perché Lucia è fuggita da un marito violento che era stata costretta a sposare e che la umiliava ogni giorno, e ha tentato di costruirsi una nuova vita proprio insieme a Giuseppe. Per la legge dell’epoca, però, la donna si è macchiata di gravi reati: relazione adulterina e abbandono del tetto coniugale. Prima di scivolare nelle acque del Tevere in circostanze misteriose, la coppia lascia la bambina su un prato di Villa Borghese, confidando nel fatto che qualcuno si prenderà cura di lei. Più di cinquant’anni dopo quella bambina, a sua volta diventata madre, si mette in viaggio per ricostruire quello che è davvero successo ai suoi genitori. Come una detective, Maria Grazia Calandrone ricostruisce la sequenza dei movimenti di Lucia e Giuseppe, enumera gli oggetti abbandonati dietro di loro, s’informa sul tempo che impiega un corpo per morire in acqua e sul funzionamento delle poste nel 1965, per capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a «l’Unità» in cui spiegavano con poche parole il loro gesto. ACQUISTA

La traversata notturna di Andrea Canobbio (La nave di Teseo), presentato da Elisabetta Rasy, con 175 voti.
Mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l’occasione in un grande teatro della memoria. E come in ogni avventura che si rispetti, si dota delle armi magiche necessarie all’impresa: una mappa quadrata di ottantuno caselle, una raccolta di lettere d’amore e alcune vecchie agende fitte di appunti. La città è Torino, la storia è quella di una coppia italiana del dopoguerra, del loro innamorarsi, sposarsi e vivere prima felici e contenti, e poi infelici e scontenti. S’incontrano nel 1943: lui, ufficiale del Genio e futuro ingegnere, è appena tornato dalla Russia; lei ama la musica e la poesia. Si sposano nel 1946, mettono su famiglia. Gli anni della ricostruzione diventano presto gli anni del miracolo economico, che diventano presto gli anni della contestazione e della crisi. L’ingegnere, soccombendo alla melanconia, scava un tunnel personale dove rimane intrappolato, intrappolando anche la moglie e i figli. Disseminati i frammenti del tempo nello spazio della città, il narratore indaga i motivi misteriosi della depressione del padre. Alla fine, però, nessuna ragione gli sembra sufficiente a spiegare trent’anni di tristezza irrimediabile. Capisce che sono proprio i ricordi più dolorosi quelli che gli permettono di non interrompere il dialogo con i genitori – che, dopotutto, non vuole far scomparire dalla propria vita. In questa Traversata, il lettore sceglierà se indugiare nei luoghi del romanzo familiare o avventurarsi su sentieri più imprevedibili e nascosti. Qui incontrerà case stregate, martiri e reliquie, monumenti equestri, bilance svizzere, papiri egizi, antropologi e architetti; e poi cavalli bianchi, volpi pallide, pesci siluro e molti altri animali. Ma giunto alle ultime pagine riconoscerà le voci che risuonano nitide tra le righe: quelle di chi se ne è andato e offre un’ultima occasione di incontro a chi è rimasto. ACQUISTA

Rubare la notte di Romana Petri (Mondadori), presentato da Teresa Ciabatti, con 167 voti.
utti lo sanno: Antoine de Saint-Exupéry ha scritto “Il piccolo principe”, uno dei romanzi più popolari del mondo. Quello che tutti non sanno è che Antoine, famigliarmente Tonio, è un personaggio che vale da solo una grande storia. Ed è la storia che Romana Petri ha scritto con la febbre e la furia di chi si lascia catturare da un carattere e lo fa suo, anzi lo ruba, tanto che il documento prende più che spesso la forma dell’immaginazione. Orfano di padre, Tonio vive un’infanzia felice nel castello di Saint-Maurice-de-Rémens, amato, celebrato, avviluppato al mostruoso quasi ossessivo amore per la madre; un’infanzia che gli resta incollata all’anima per tutta la vita, fin da quando, straziato, vede morire il fratello più giovane. L’infanzia lo tallona come un destino quando, esaltato, comincia a volare, pilota civile e pilota militare, quando si innamora tanto e tante volte, quando si trasferisce in America, quando scrive, persino quando si schiera e sceglie di combattere per un’idea di Francia che forse è sua e solo sua. Dove sia andato Tonio, non sappiamo, nei cieli in fiamme del 1944. Sappiamo che ci ha lasciato le stelle della notte, il sogno di una meraviglia che non si è mai consumata, il bambino che lui ci invita a riconoscere eterno dentro di noi. Romana Petri costruisce e decostruisce, sgretola le regole della biografia, evoca e racconta amori, amicizie e sgomenti come dettagli di un appetito d’avventura mai sazio, si muove fra le date e dentro la Storia alla sola ricerca del principe che ha sconfitto la notte ed è entrato volando nell’infinito. ACQUISTA

Potete incontrare i cinque finalisti seguendo le tappe dello Strega Tour 

9 giugno  – Festival La città dei lettori, Firenze
10 giugno  – Modena
11 giugno  – Salò
12 giugno  – Parma
13 giugno  – Rimini
16 giugno  – Casa delle letterature, Roma
17 giugno  – Cervo Ti Strega, Cervo
18 giugno  – Verbania
19-21 giugno  – Istituto italiano di Cultura, Berlino
22 giugno  – Salerno Letteratura Festival, Salerno
23 giugno  – Francavilla
24 giugno  – Rassegna I luoghi della scrittura, San Benedetto del Tronto
25 giugno  – Arezzo dei Lettori, Arezzo
29 giugno  – Velletri Libris, Velletri
30 giugno  – Paestum
1° luglio  – Libreria Vecchie Segherie, Bisceglie

Premio strega 2023: le 12 opere finaliste

Premio Strega Europeo 2023: il vincitore

Premio Strega Poesia: la cinquina finalista

Premio Strega Giovani 2023

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Faccio i conti con la mia insaziabile voglia di conoscenza, mi piace condividere con gli altri le cose che imparo e confrontarmi, questo blog tenta di raccogliere i pezzi confusi di me.

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I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. (Khalil Gibran)

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