• Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Facebook Twitter Instagram
Ultimi Articoli
  • Premio strega 2023: le 12 opere finaliste
  • Carlo Rovelli – Buchi Bianchi (Recensione)
  • La classifica dei libri più venduti – 27 Marzo 2023
  • Agatha Christie – Tre topolini ciechi e altre storie (Recensione)
  • Happy Days: la serie che ha fatto sognare l’America
  • Giornata mondiale dell’acqua 2023
  • La Cura di Franco Battiato: testo e significato
  • Giornata mondiale della poesia: la poesia vive
Facebook Twitter Instagram Pinterest
Pausa CaffèPausa Caffè
  • Home
  • Blog
  • Libro Caffè
    • Biografie Autori
    • Novità in libreria
    • Classifiche Libri
    • Recensioni
    • Eventi e Curiosità sui Libri
    • Narrativa
    • Narrativa rosa e Chick Lit
    • Giallo – Thriller – noir
    • Fantasy – Gotico – Horror
    • Narrativa per Ragazzi
    • Saggistica
    • Poesie
    • Racconti
    • Miti e leggende
  • PausArt
  • Food & Coffee
    • Salato
    • Dolce
    • Drinks
    • Stile alimentare
  • Costume & Società
Pausa CaffèPausa Caffè
SEI QUI: Home » Libro Caffè » Autori Libri » Carrisi Donato » Donato Carrisi – La casa senza ricordi
Carrisi Donato

Donato Carrisi – La casa senza ricordi

KettyDa Ketty21 Gennaio 2022Aggiornato:18 Marzo 2022Nessun commentoTempo di lettura: 9 min.
Condividi Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Reddit Telegram Email
Donato Carrisi – La casa senza ricordi

La casa senza ricordi è un thriller di Donato Carrisi, pubblicato il 29 novembre 2021, da Longanesi, il secondo libro con protagonista lo psicologo Pietro Gerber, che questa volta viene chiamato a esplorare la mente di un bambino ritrovato senza memoria.

“C’è un posto dentro di noi, remoto e sconosciuto. Gli ipnotisti lo chiamano «la stanza perduta». Nessuno sa esattamente dove si trovi e come ci si arrivi. È una specie di ripostiglio dove negli anni accantoniamo tutto ciò che non ci piace di noi stessi o le scorie del nostro inconscio. Di solito, le cose più segrete che, a volte, perfino noi ignoriamo o ci rifiutiamo di vedere. Gli istinti impuri, i pensieri reconditi, le paure inesplorate, i desideri più aberranti.”

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.

“Il ragazzino varcò la soglia quando era da poco passata mezzanotte. Per prima cosa, si guardò intorno, forse domandandosi il motivo del suono persistente che si sentiva in sottofondo, ma senza lasciar trasparire alcuna reazione. Indossava un maglioncino a rombi con sotto una camicia chiara, pantaloni di flanella e un paio di Adidas consumate. Il caschetto biondo gli scendeva sulla fronte fin quasi a coprirgli gli occhi azzurri, i tratti del viso erano delicati, quasi efebici, forse per via dell’incarnato lattiginoso. Pur essendo alle soglie dell’adolescenza, su di lui non c’era traccia di pubertà.”

Le recensioni sono molto contrastanti, ormai sappiamo che Carrisi non ha mezze misure, o si odia o si ama, ed anche questo suo libro resta in bilico tra opinioni in totale contrasto tra di loro. Per alcuni questa è una conferma che Carrisi è un certezza, felici di aver letto un thriller psicologico adrenalinico e ricco di mistero, per altri invece è stata una delusione, anche per chi aveva letto con apprezzamento “La casa delle voci”, il primo libro con questo protagonista. Non resta che leggerlo e farci una nostra opinione.

1
23 febbraio 2021

Anche quel mercoledì, l’allevatrice di cavalli si svegliò nel proprio letto senza alcun preavviso, semplicemente spalancando gli occhi. E, anche quel mercoledì, per prima cosa si voltò verso la sveglia a corda sul suo comodino ed ebbe la conferma che erano le 3.47 spaccate.
Forse avrebbe dovuto indagare sulle ragioni per cui, da qualche settimana ormai, si ridestava sempre alla stessa ora precisa, senza sgarrare nemmeno di un minuto. Una parte di lei era persuasa che ci fosse un motivo se quel numero adesso ricorreva come una strana cabala nella sua vecchiaia. Un’altra parte, però, preferiva non approfondire, poiché era convinta che, specie a una certa età, si dovesse lasciare qualche domanda inevasa. Se non altro, per scaramanzia oppure per semplice precauzione. Altrimenti sarebbe stato un attimo iniziare a interrogarsi su altre cose, ben più rilevanti. Come, ad esempio, il senso della vita o cosa succeda esattamente dopo che si muore. A ottantadue anni era meglio evitare certe questioni. Anche perché i vecchi, pur non volendolo ammettere, conoscono già tutte le risposte.
Così, il mistero delle 3.47 l’avrebbe accompagnata per il tempo che le restava ed era sicura che, il giorno in cui il suo orologio interiore si fosse sbagliato anche solo di un minuto, sarebbe stato anche quello in cui lei non si sarebbe risvegliata affatto.
A causa dell’insonnia, riusciva a dormire al massimo quattro o cinque ore per notte. Avrebbe voluto essere così a vent’anni. Invece adesso aveva molti più minuti a disposizione e quasi niente con cui riempirli. E ogni anziano sa che, anche se i secondi scorrono leggeri, i minuti sono pesanti come sassi. Così la vecchiaia era tutta una lotta fra il tempo che correva verso l’inesorabile e il tempo che, invece, non passava mai. Infatti, prima di arrivare a metà giornata, lei avrebbe già finito di occuparsi dei cavalli. Il resto era solo allenamento alla noia dell’eternità.
Ma non aveva scelta.
Perciò, come ogni mattina dopo essersi alzata, la donna infilò i piedi stanchi in un paio di stivali, indossò un giaccone verde, un Borsalino di feltro e si ficcò un toscano Classico nel taschino. Prima di uscire di casa, salutò con un bacio il marito nella foto di nozze in bianco e nero custodita nella vetrinetta del trumeau e accese il fuoco nella stufa di ghisa in modo da trovare un bel tepore al proprio ritorno.
Mise in moto la Lada Niva affinché il motore diesel si scaldasse, poi andò a prendere i suoi due setter dal recinto fra il maneggio e le stalle, li fece salire in macchina e si avviò con loro verso il Passo della Sambuca e la riserva naturale.
Procedeva adagio, passando dalla seconda alla terza marcia, senza forzare perché la sua Lada blu era abituata alla gentilezza. Non sentiva il bisogno di un’auto nuova, perché non era più «nuova» neanche lei e si sarebbe sentita certamente ridicola. Così come non aveva mai desiderato un altro marito, nemmeno dopo che il suo aveva deciso di precederla nel buio dell’aldilà. Certe cose erano difficili da spiegare, e il paragone tra un fuoristrada del Settantasette e l’unico uomo della sua vita era fra quelle. Si trattava pur sempre di affetto e fedeltà. Ogni volta che si metteva alla guida, ripensava con orgoglio ai complimenti dell’impiegato della Motorizzazione quando le avevano rinnovato la patente. Vista e riflessi perfetti. Che è un po’ anche il segreto di un buon matrimonio. Prestare sempre attenzione e prepararsi agli imprevisti. Perché, come le aveva insegnato la mamma, il peggio arriva per tutti, sempre.
Giunse nei pressi di uno spiazzo in mezzo a un faggeto da cui iniziavano i sentieri che portavano al torrente Rovigo e alla gola conosciuta come Valle dell’Inferno. Dopo aver parcheggiato, fece scendere i cani e lasciò che si ambientassero fiutando in giro. Intanto, recuperò dal taschino il sigaro che aveva portato con sé, lo spezzò e se ne infilò una metà in bocca. Non sarebbe stato prudente accenderlo in mezzo al bosco, ma le piaceva masticarlo.
Non sapeva perché ultimamente andasse sempre lì. Avrebbe potuto scegliere altri posti, anche più belli di quello. Ma era diventata quasi un’abitudine, insieme alla sveglia delle 3.47.
Forse preferiva quel bosco perché un tempo ci andava a caccia col marito. La caccia, insieme all’amore per i cavalli, era la cosa che li aveva uniti. L’allevatrice aveva ereditato quella passione dal suo babbo che, essendo riuscito a mettere al mondo solo figlie femmine, l’aveva cresciuta come un maschio. Nessuno immaginava che un giorno si sarebbe sposata. Eppure era successo. Dopo la morte del marito, si era ripromessa di continuare con la caccia, ma le sue doppiette ora erano piombate e riposte sotto chiave da quando i nipoti adolescenti l’avevano aggredita verbalmente perché si era presentata con due belle pernici bianche per il pranzo di Natale. Per placarli, avrebbe voluto raccontare di quando, a dodici anni, aveva preso parte a una «braccata» di cinghiali, che per lei era stato come un rito di iniziazione. Proprio con la caccia aveva imparato a rispettare la natura e gli animali. E avrebbe voluto aggiungere che loro in città amavano solo cani e gatti, però poi mangiavano la carne del supermercato. Ma alla fine quel giorno se n’era tornata a casa, umiliata e sconfortata, sapendo che quella tradizione di famiglia sarebbe scomparsa insieme a lei.
Però i setter non si potevano certo far piombare dalla questura come fucili! In qualche modo, bisognava fargli sfogare l’istinto, povere bestie. Il rischio era che si «imballassero», come accadeva spesso ai cani da riporto, che impazzivano perché non avevano più prede da cercare. Ecco perché ogni giorno l’allevatrice di cavalli si recava in quei luoghi e lasciava i setter liberi di scorrazzare, per dare almeno a loro l’illusione di avere ancora uno scopo. Anche quel mattino, spostò con la lingua il sigaro spento a un lato della bocca, quindi emise un fischio breve e deciso.
Al comando, i due setter scattarono simultaneamente e sparirono nella boscaglia.
Dopo qualche secondo, svanirono anche il suono della corsa tra le fronde e il crepitio delle foglie dei faggi. Mancava ancora un po’ al sorgere del sole, ma l’aria iniziava a riscaldarsi e si condensava già in una nebbiolina di rugiada luminescente, come se la natura presagisse il giorno. Certe accortezze, certi dettagli stupivano da sempre la donna, nella tomba le sarebbero mancate tutte le piccole perfezioni del Creato. Allora trasse un profondo respiro di resina e terra umida, mosse un passo di lato e, contemporaneamente, liberò gli intestini da una rumorosa scorreggia, perché uno dei vantaggi della vecchiaia era proprio la possibilità di dissacrare la perfezione del Creato. Si stava godendo la quiete indifferente di quel tempo immobile, incurante di quanti momenti come quello le restassero ancora, quando fu colta da una strana sensazione, mai provata prima.
Il presentimento di non essere sola.
Non era soltanto un sospetto, era una certezza. Non sapeva da dove le derivasse. Durò appena un istante e, prima che potesse spiegarsene la ragione, avvertì di nuovo i cani in lontananza e tornò con lo sguardo nella direzione in cui si erano allontanati.
Abbaiavano forsennatamente.
All’inizio, pensò che avessero scovato una lepre imprudente che aveva abbandonato la tana prima dell’alba per procurarsi del cibo. Ma, in quel caso, li avrebbe già dovuti vedere riapparire baldanzosi e con la preda fra i denti.
Invece, i due setter stranamente non tornavano.


Sono affiliata ad Amazon quindi cliccando sui miei link e acquistando qualsiasi cosa percepirò una piccola commissione che utilizzerò per gestire il blog e comprare libri.
Se vuoi sostenermi puoi acquistare anche attraverso questo link generico: https://amzn.to/3qIr2zK

Donato Carrisi Giallo - Thriller - Noir Segnalazione
Ketty
  • Sito web

Faccio i conti con la mia insaziabile voglia di conoscenza, mi piace condividere con gli altri le cose che imparo e confrontarmi, questo blog tenta di raccogliere i pezzi confusi di me.

Articoli correlati

Christie Agatha

Agatha Christie – Tre topolini ciechi e altre storie (Recensione)

Giallo - Thriller - noir

James Patterson – Il giorno della giustizia

Giallo - Thriller - noir

Novità in Libreria – Marzo 2023. Giallo e thriller

Aggiungi un commento

Rispondi Cancella risposta

@pausacaffeblog
  • Facebook 4.2K
  • Twitter 594
  • Pinterest 98
  • Instagram 652
Cerca nel sito
Ultimi articoli
31 Marzo 2023

Premio strega 2023: le 12 opere finaliste

30 Marzo 2023

Carlo Rovelli – Buchi Bianchi (Recensione)

27 Marzo 2023

La classifica dei libri più venduti – 27 Marzo 2023

25 Marzo 2023

Agatha Christie – Tre topolini ciechi e altre storie (Recensione)

23 Marzo 2023

Happy Days: la serie che ha fatto sognare l’America

Pausa Caffè

La pausa caffè è quello stacco dal lavoro o dalla tua vita che ti rimbalza in una zona neutra di cazzeggio, di non voglio pensare, di spettegoliamo su o di mi sfogo di tutto. La pausa caffè assume una sua forma in quel preciso momento in cui tu sei là. Dipende da te, dal caffè e dal tuo interlocutore. Non è mai uguale a se stessa. Questo è il senso di questo blog.

E’ tempo di …

… rinascita, clima dolce, mandorli in fiore, luce forte, canti di uccelli, colori, prati fioriti, bambini che giocano in cortile, profumi, aria aperta, carezze di sole, di amori ed innamoramenti…

I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli.

(Khalil Gibran)

Calendario Articoli
Gennaio 2022
L M M G V S D
 12
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930
31  
« Dic   Feb »
Libro Caffè
  • Autori
  • Narrativa
  • Narrativa rosa e Chick Lit
  • Giallo, Thriller, noir
  • Fantasy, Gotico e Horror
  • Narrativa per Ragazzi
  • Saggistica
  • L’angolo della poesia
  • Racconti, storie e leggende
  • Eventi e Curiosità sui Libri
Cibo & Caffè
  • Salato
  • Dolce
  • Bevande
  • Alimentazione
  • Alimenti
  • Spezie e aromi
  • Pesi e Misure
  • Ricette Speciali
DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

Il blog non ha alcun fine di lucro e contiene Immagini, Video, Racconti e Foto prelevate dalla rete, pertanto tutti i diritti rimangono dei rispettivi autori ed editori.

STRUMENTI
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
Social
  • eMail
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter
Copyright © 2023 PausaCaffeBlog.it - Tutti i diritti sono riservati. [email protected] - Web Developer: Biagio Vasi

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.