Ogni anno, l’ 8 giugno si rendere omaggio a un ecosistema vitale e spesso trascurato: gli oceani. La Giornata Mondiale degli Oceani (World Oceans Day) è l’occasione per riflettere sul ruolo fondamentale che questi immensi corpi d’acqua ricoprono nel nostro equilibrio ecologico e per ricordarci quanto sia urgente proteggere la loro salute.
Nel 2025, il tema di questa giornata è chiaro e potente: “Catalizzare l’azione per i nostri oceani e il clima“. Un tema che non potrebbe essere più attuale, dato che gli oceani sono oggi a un punto di non ritorno. Infatti, gli effetti dei cambiamenti climatici, l’inquinamento da plastica, la perdita di biodiversità e la pesca eccessiva stanno mettendo in pericolo l’integrità di questi giganti blu che coprono oltre il 70% della superficie terrestre. Se vogliamo continuare a godere di un clima stabile, di alimenti provenienti dal mare e di una straordinaria ricchezza biologica, dobbiamo necessariamente impegnarci per tutelarli.
Un Ecosistema Cruciale
Gli oceani sono ben più di una distesa d’acqua salata. Sono la linfa vitale che regola il clima del pianeta, assorbe enormi quantità di CO2 e ospita il 80% della biodiversità globale. Al loro interno si trovano ecosistemi incredibili, come le barriere coralline, che supportano migliaia di specie marine e che, purtroppo, sono tra i più vulnerabili agli impatti delle attività umane.
Il mare è anche una fonte fondamentale di cibo: circa 3 miliardi di persone dipendono dalle risorse marine per la loro alimentazione quotidiana. La perdita di questi ecosistemi, quindi, non rappresenta solo una tragedia ecologica, ma anche una minaccia concreta per milioni di persone, in particolare nei paesi in via di sviluppo.
L’Oceano come Specchio del Pianeta
Ogni volta che si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, è inevitabile fare un bilancio dello stato di salute del nostro mare. E i numeri sono tutt’altro che rassicuranti. Gli oceani sono inquinati da milioni di tonnellate di plastica ogni anno, con il “Continente di plastica” nell’Oceano Pacifico che ormai è grande quanto l’Europa. La fauna marina inghiotte o si impiglia in questi rifiuti, con conseguenze devastanti per la vita acquatica. Ma non solo. I cambiamenti climatici stanno riscaldando l’acqua marina, provocando il fenomeno del surriscaldamento globale che, a sua volta, danneggia gli ecosistemi marini e minaccia l’esistenza stessa delle isole basse.
Anche il livello del mare sta salendo in modo preoccupante, mettendo a rischio milioni di persone che vivono in zone costiere. Eppure, nonostante il quadro allarmante, ci sono segnali di speranza. La comunità internazionale ha iniziato a rendersi conto che la salute degli oceani è strettamente legata alla salute del nostro pianeta. Iniziative globali come il trattato internazionale per la protezione degli oceani, i progetti di pesca sostenibile e le politiche per limitare l’inquinamento sono finalmente in aumento.
Cosa Possiamo Fare
La Giornata Mondiale degli Oceani non è solo un momento di riflessione, ma anche un invito all’azione. Ogni individuo può fare la sua parte per proteggere gli oceani, partendo da gesti semplici ma significativi: ridurre l’uso della plastica, partecipare a campagne di pulizia delle spiagge, consumare prodotti ittici provenienti da fonti sostenibili. Ma l’impegno deve essere globale, a livello di governi, imprese e istituzioni.
Nel 2025, il nostro impegno deve essere quello di affrontare le sfide più urgenti per la salute dei mari: fermare l’inquinamento da plastica, proteggere gli ecosistemi vulnerabili come le barriere coralline, ridurre le emissioni di gas serra e combattere la pesca illegale e non regolamentata.
La Giornata Mondiale degli Oceani 2025 è l’occasione giusta per fare il punto su quanto fatto finora, ma soprattutto per chiedere con forza quello che ancora deve essere fatto. La nostra sopravvivenza dipende dalla salute dei mari. Ogni gesto conta, ogni scelta è importante, perché il nostro pianeta non può sopravvivere senza oceani sani.
Possiamo cambiare le nostre piccole abitudini quotidiane e aiutare la nostra comunità per portare più benefici possibili al nostro pianeta blu, e riflettiamo su come l’oceano ci influenza e come noi influenziamo l’oceano.
Il Pacific Trash Vortex è un enorme accumulo di spazzatura galleggiante situato nell’Oceano Pacifico, si è formato a partire dagli anni 80, a causa dell’azione della corrente oceanica chiamata Vortice subtropicale del Nord Pacifico che permette ai rifiuti galleggianti di aggregarsi fra di loro, formando un’enorme “nube” di spazzatura presente nei primi strati della superficie oceanica.
La Giornata mondiale degli oceani: il Decennio del mare e l’alfabetizzazione oceanica (RaiScuola)