Solitudine
Mi sono seduta accanto a me
con una tazza di silenzio tra le mani
ed ho parlato con le crepe del muro
Lei non fa rumore.
Preferisce il ticchettio del tempo,
il respiro del frigorifero,
le stoviglie nel lavello,
i passi al piano di sopra,
la finestra sul cortile
è una pianta che cresce nel petto
ma solo se la innaffi
con sogni che non racconti a nessuno.
La solitudine conta.
Conta
le scarpe che passano l’ingresso,
i cucchiai nel cassetto,
le notifiche assenti.
Fa statistiche di presenze mancate
e le archivia con rigore.
Ho provato a cacciarla.
Le ho lasciato la radio accesa,
invitato ospiti,
persino riso più del necessario.
Lei ha atteso che tutti andassero via
e si è seduta di nuovo
sul bordo del letto
Scappo in una passeggiata,
quella che comincia sotto casa,
cammino tra finestre chiuse,
e finisce dove inizia l’invisibilità
A volte le chiedo
“torna, ma non troppo”.
A volte le chiedo quanto resterà.
Fa spallucce e risponde
“Solo finché resti anche tu.”
La solitudine
è un appuntamento.
E arrivo puntuale.
Galatea KV